Convocazione dell’assemblea regionale del partito dopo Pasqua, prima però di quella nazionale dell’11 aprile. E il segretario regionale, Giuseppe Luigi Cucca, pronto a rimettere il mandato nelle mani dell’organismo, che deciderà se sfiduciarlo e meno, ma non a dimettersi. Si chiude così la riunione della direzione del Pd della Sardegna a Oristano convocata dopo il flop alle elezioni politiche.
L’intento condiviso da tutti è dichiarato dallo stesso segretario nella lettura del documento finale: “partendo dalle assemblee dei circoli nelle federazioni provinciali, si dovrà aprire un ampio dibattito sulle cause della sconfitta elettorale del 4 marzo e formulare proposte adeguate a correggere i limiti emersi”. Inoltre, “considerato che le elezioni regionali sono previste nel febbraio 2019, la direzione prevede che si debba affrontare la costruzione di un programma e di un’alleanza”.
Il documento non è stato approvato formalmente, tanto che, lasciando la sala di via Canepa, i rappresentanti dell’area che fa riferimento all’europarlamentare Renato Soru hanno sottolineato che non l’avrebbero votato qualora fosse stato sottoposto ad approvazione. E se Cucca oggi non si è presentato dimissionario, a chiedere un immediato passo indietro, invece, oltre Giuseppe Frau e Davide Carta, è stato lo stesso ex segretario Soru. “Ogni volta che è stato il caso io mi sono dimesso, lo stesso Matteo Renzi neanche si è presentato in direzione, qui invece questo non accade”.
L’europarlamentare si è detto d’accordo, invece, sulla necessità di convocare l’assemblea nella prima settimana dopo Pasqua. All’assemblea, secondo l’ex senatore Silvio Lai (area Cabras-Fadda), “bisogna arrivare con una volontà unitaria”. “Mancano solo dieci mesi per costruire le liste per le regionali – ha ricordato l’ex senatore – adesso abbiamo il 15%, ma se non facciamo nulla anche questo risultato sarà irraggiungibile”. Lai ha anche lanciato la discussione sull’articolo 13 dello statuto nazionale del Pd che prevede la possibilità di costituire un Partito sardo federato rispetto a quello nazionale.