Nel centro storico di Oristano e nelle strade limitrofe, i negozi di generi alimentari sono ormai quasi solo un ricordo del passato. In compenso sono aumentati in maniera esponenziale bar, ristoranti e attività ricettive.
Gli oristanesi se ne erano già accorti da soli, ora però un’indagine nazionale condotta su 120 città (tra le quali Oristano) dall’Ufficio studi della Confcommercio lo certifica con numeri e percentuali. Il periodo di riferimento è il decennio che va dal 2008 al 2017 e i dati di Oristano non si discostano più di tanto da quelli nazionali. A livello nazionale infatti il calo delle attività di commercio al dettaglio in sede fissa nei Centri storici è dell’11,9% mentre Oristano registra un calo del 9,3% e assieme ai negozi di alimenti e bevande calano anche esercizi specializzati, di articoli per uso domestico e distributori di carburante.
Sostanzialmente in linea con la media nazionale del 17% nazionali anche il dato relativo alla crescita di attività ricettive, bar e ristoranti. Nel centro storico oristenese il numero complessivo delle attività passa da 165 nel 2008 a 199 nel 2017. Limitatamente a bar e ristoranti si passa invece dai 156 esercii del 2008 ai 184 del 2017. In controtendenza invece il commercio ambulante: rispetto all’8,7% in Italia, a Oristano si registra un calo del 4,9%. “Cambiamenti naturali e conseguenti al mutamento delle abitudini sociali – osserva il presidente di Confcommercio Oristano Nando Faedda – Lavorare in Centro storico significa soffrire di più rispetto a chi sceglie un’area limitrofa e il calo del 9,3% è negativo non solo per le imprese ma per tutti perché l’abbandono delle aree storiche da parte dei commercianti comporta minore vitalità e degrado”.