Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha presentato questa mattina, nella Sala del Ministero per gli Investimenti e la Cooperazione Internazionale al Il Cairo, il Report che traccia il bilancio della prima assegnazione del programma di cooperazione internazionale ENPI CBC Med Bacino del Mediterraneo. Durante questo periodo, che va dall’anno 2007 al 2013, la Sardegna è stata Autorità di gestione, e tale ruolo è stato riconfermato fino al 2020, con la sigla ENI CBC Med.

Alla presenza della Ministra egiziana Sahar Nasr, dell’Ambasciatore italiano al Cairo Giampaolo Cantini, del delegato dell’Ambasciatore dell’Unione europea in Egitto Diego Escalona, e con il Direttore generale dell’Autorità di gestione, Anna Catte, Pigliaru ha sottolineato l’importanza del programma, diventato un punto di riferimento per la cooperazione tra attori pubblici e privati nel bacino del Mediterraneo. “Questi risultati così importanti, che oggi presentiamo in uno dei Paesi maggiormente impegnati prima in ENPI e oggi in ENI, dimostrano quanto il programma, sotto la gestione della Regione Sardegna, abbia funzionato al meglio”, ha detto Pigliaru.

“Oltre a consentire la realizzazione di progetti mirati, che migliorano concretamente la vita delle persone contribuendo allo sviluppo di tutti i territori protagonisti, tra cui la Sardegna stessa – ha spiegato il governatore – questo programma è un’opportunità straordinaria per condividere e definire una visione comune, in grado di aprire la strada a nuove e rinforzate reti istituzionali tra le due sponde del Mediterraneo. La cooperazione transfrontaliera è una componente chiave della politica europea di vicinato e gestita nel modo giusto e con gli strumenti adeguati, consente di trovare soluzioni collettive a questioni che superano i confini nazionali, contribuendo in misura significativa alla pace, la prosperità e la sicurezza nel Mediterraneo. Possiamo e dobbiamo crescere insieme – ha concluso Pigliaru – perché solo aiutandoci a vicenda potremo trasformare i problemi in opportunità”.

Novantacinque progetti finanziati, tutti chiusi entro dicembre 2016; oltre 700 attori, tra soggetti pubblici e privati, e valutazioni su risultati e impatti che spesso hanno oltrepassato le aspettative. Il Report si rivolge non solo ai 13 paesi parti del programma (Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Palestina e Tunisia), ma a tutti coloro potenzialmente interessati a supportare nuove politiche e iniziative a livello mediterraneo. Il dettaglio del Report “Acting together for the Mediterranean” è stato illustrato dal direttore Anna Catte: “Siamo arrivati alla seconda generazione del programma con grande soddisfazione. In questi anni abbiamo avuto eccellenti risultati, oltre le aspettative: quasi 700 attori delle due sponde hanno lavorato assieme in importanti campi strategici, producendo servizi di cui si sono avvantaggiati 10 milioni di persone. Penso in particolare al campo della sostenibilità ambientale e della gestione dei rifiuti. Con il bando chiuso lo scorso gennaio, è iniziata la seconda programmazione che si prospetta ancora più partecipata ed efficace”.