Dal 16 al 18 marzo il weekend di Asuni segna il gran finale del “terre di confine”, coinvolgendo due location d’eccezione come la Casa Porcu-Cau e il MEA, il Museo dell’Emigrazione nato in questi anni grazie all’impegno dell’associazione “Su Disterru”, organizzatrice dell’evento.

Venerdì la kermesse parte in mattinata coinvolgendo le scuole con Laboratorio “Panta rei” a cura dell’Osvic. Lo start della rassegna è previsto per le 16, nella Casa Porcu-Cau, dove sarà inaugurata “Enjoy the ride”, l’installazione di documentari sul tema delle migrazioni nel mediterraneo.

Alle 16.30 la manifestazione si sposta al Mea. Qui Nicola Contini presenta il suo “Il segreto delle calze”, premio al Miglior documentario al Sole Luna Doc Film Festival di Treviso. Sempre al Mea, alle 17.50 arriva Gaetano Crivaro con“El vagon”, di cui è autore assieme ad Andrés Santamaria, quindi “Mamihlapinatai” di Crivaro e Margherita Pisano.
Alle 18.50 è il momento di Bepi Vigna e del suo “Nausicaa l’altra odissea”, film presentato alla settimana della Critica a Venezia 2017. Alle 19.30, per la sezione “Il corto sardo”, proiezione di “Waiting for”, di Matteo Pianezzi e incontro con Massimo Loi e il suo “A girl like you”.

Alle 20.30 breve time out con degustazione di squisiti prodotti locali e, in contemporanea, presentazione della mostra fotografica “L’isola che c’è” di Francesco Piras. Alle 21.30, chiusura con l’importante regista colombiano Felipe Aljure, ospite del festival, che presenterà in anteprima italiana il suo ultimo film, il bellissimo “Tres escapularios”.
Sabato, a partire dalle 9, si può scegliere di visitare il bellissimo territorio di Asuni, oppure recarsi al Mea, dove alle 10.30 si apre una finestra sul “Bogoshorts” con la proiezione dei corti “Julia” di Jaime Avendrano, “Fibras” di Sergio Aldana, “Tierra Escarlata” di Jesus Reyes e “Rio” di Nicolas Serrano.

Alle 11.40, per la sezione Emigrazione e lavoro sarà proiettato “Parador Hùngaro” di Aseneth Suárez Ruiz e Patrick Alexander. Si riprende alle 15.30 con la proiezione dell’imperdibile “Los colores de la montaña” di Carlos César Arbeláez.
Alle 17.15 uno dei momenti più attesi dell’intera rassegna, la Lectio magistralis semiseria di Gesuino Némus dal titolo “La maldita manía de contar – García Márquez e il cinema”, in occasione del cinquantenario di “Cent’anni di solitudine”, con introduzione di Nello Rubattu. Sarà una “lezione” ironica ma ricca di informazioni e curiosità sulla figura del grande scrittore colombiano, sul suo rapporto con la settima arte e, in particolare, con il cinema italiano.

Alle 19 panoramica sul cine-colombiano: proiezione di “El abrazo de la serpiente” di Ciro Guerra, Selezione ufficiale al Festival di Cannes 2015. Alle 21 degustazione di prodotti tipici al Bar Secci e a seguire “Cuba son in concerto” e animazione: cumbia, salsa, son e musica caraibica.

Domenica 18 marzo al Mea si inizia alle 10 con la presentazione, a cura degli autori, dei documentari “Enjoy the ride” di Ferruccio Goia, “Storie di migrantes” di Carlo Licheri e Alessandro Aramu, “Luogo comune” di Enrico Spanu e “La doppia assenza” di Marta Anatra. Alle 12,45 aperitivo cinematografico al Central Bar: incontro con il regista Felipe Aljure dal titolo “Il cinema colombiano oggi, dall’avventura alle grandi produzioni e ritorno (l’importanza di avere una legge per lo sviluppo del cinema)”.
Da segnalare nel pomeriggio, per i più piccoli “Anina” di Alfredo Soderguit, 63esimo Festival di Berlino nella sezione “Generation”, incontro con Enrico Pau e la proiezione del suo “L’Accabadora”, e quindi “Garras de Oro” di Jambrina, curioso film satirico-storico colombiano del 1926, che sarà musicato dal vivo da Andrea Granitzio ed Emanuele Contis (Indoru). Si chiude in bellezza con la Colombia grazie al bellissimo documentario biografico “Don Ca”.