Il sistema sanitario deve promuovere e favorire la metodologia operativa basata sulla multidisciplinarità, “unico percorso possibile verso uno standard di intervento diagnostico migliore, che riducendo i tempi di attesa e il costo delle prestazioni”.
È il bilancio tracciato dai medici sassaresi, che di recente sono stati a lezione di multidisciplinarietà. Sassari ha, infatti, ospitato il congresso polispecialistico, dedicato all’approccio trasversale e all’analisi delle problematiche condivise dalle differenti specializzazioni mediche. L’appuntamento coordinato dal gastroenterologo Antonio Cicu e patrocinato dall’Assl sassarese ha messo in evidenza i vantaggi di un approccio più ampio per offrire al paziente un miglior percorso di cura.
“Alla base di questa metodologia di intervento trasversale, ci deve essere la condivisione e la conoscenza comune del quadro patologico del paziente”, hanno detto molti dei ventuno esperti che si sono alternati nel ruolo di relatori e moderatori, offrendo il proprio apporto a partire da ambiti specialistici come la demenza, l’oculistica, l’ematologia, l’allergologia, la cardiologia, la gastroenterologia, la radiologia, la neurologia e la dermatologia. “Questo approccio trova la sua massima espressione nel lavoro sinergico tra medico di base, specialisti ambulatoriali e strutture ospedaliere collegate”, dice Cicu. Per il direttore del Distretto di Sassari, Nicolò Licheri, “si avvia un percorso virtuoso e proficuo nell’ottica dell’integrazione professionale, che anticipa la riorganizzazione aziendale con l’attivazione delle aggregazioni funzionali di professionisti”.