Raddoppiano o quasi i ricorsi presentati dagli immigrati contro il diniego al permesso i soggiorno, ma crescono anche quelli in materia di sanità, mentre calano i giudizi di ottemperanza, le istanze dei cittadini contro le amministrazioni che non pagano o non si adeguano alle sentenze già passate in giudicato. È quando emerso dalla relazione d’apertura dell’anno giudiziario amministrativo del Tar Sardegna, l’ultima presieduta dal giudice Caro Lucrezio Monticelli che a fine 2018 andrà in pensione.

Sono stati 1.057 i ricorsi iscritti al Tar sardo nel 2017, primo anno dell’avvio del processo telematico, quella che il presidente ha definito come la vera rivoluzione epocale, visto che dal deposito alla sentenza tutti gli atti devono essere presentati digitalmente. “Il dato sui ricorsi sopravvenuti – ha spiegato Monticelli – risente delle comprensibili incertezze registrate in fase faccio del processo telematico, che hanno determinato la duplicazione di alcuni depositi”. Ormai cronica anche per il Tar la carenza di magistrati: in servizio a Cagliari ci sono solo 8 giudici, con uno a lungo distaccato in altro tribunale.

A conti fatti, dunque, i giudici hanno iscritto a ruolo 1025 ricorsi, 31 in meno rispetto all’anno precedente. Ne sono stati definiti 1.118, facendo così scendere le pendenze a 2.966 fascicoli contro i 3.032 dell’inizio dello scorso anno. I ricorsi per gli appalti sono stati 118 (11,16 % del totale), in linea con gli ultimi anni, mentre quello per edilizia e urbanistica sono stati il 212 (il 20%). Dal 2013 al 2017 le pendenze sono scese del 16%, mentre sono in calo i ricorsi per le mancate risposte delle pubbliche amministrazioni alle istanze dei cittadini (-14%) e i giudizi di ottemperanza (-l9%).