Venticinque posti – 17 alla Camera e 8 al Senato – a disposizione per 244 candidati e un Pd con tanto da perdere nella Regione dove il Movimento 5 stelle potrebbe fare il botto. In mezzo, l’incognita di un centrodestra forte dell’alleanza Lega-Partito Sardo d’Azione ma privo del supporto dei Riformatori. Sullo sfondo, il pericolo astensionismo “di protesta”, ma anche il primo banco di prova per il neonato Progetto AutodetermiNatzione che riunisce gran parte del mondo indipendentista isolano coordinato dall’ex direttore dell’Unione Sarda, Anthony Muroni.
Ecco le variabili che potrebbero caratterizzare il voto delle elezioni politiche del 4 marzo in Sardegna. Un ruolo fondamentale ricopriranno le sfide nei nove collegi uninominali – sei per la Camera e tre per il Senato -, dove il centrosinistra, soprattutto al nord e più che altro per i nomi in campo, potrebbe riuscire ancora a dire la sua. Per esempio nel collegio Sassari-Olbia per il Senato dove corre il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, impegnato in una battaglia interessante con uno dei giornalisti dell’ufficio stampa del Consiglio, il sassarese Antonio Moro, candidato con la Lega in quota Psd’Az. Entrambi dovranno vedersela con uno dei nove competitor pentastellati che lo staff di Luigi Di Maio ha selezionato tra personalità della società civile: la scrittrice e poetessa Maria Vittoria Bogo.
Ma il nome scelto dai grillini che ha fatto parlare di più è un altro: il velista Andrea Mura, vincitore di regate come la Oastar – considerata la più dura tra quelle oceaniche – e la leggendaria Route du Rhum, in lizza nel collegio di Cagliari per la Camera dove affronta l’ex governatore Ugo Cappellacci (centrodestra) e il senatore uscente del Campo Progressista, Luciano Uras (centrosinistra). Forse è questa la sfida che ha infiammato di più una campagna elettorale che ha visto pochi big sfilare nell’Isola. Fatta eccezione per il Movimento 5 stelle che cinque anni fa ha ottenuto il 29,7% ed eletto sei parlamentari. Il capo politico Luigi di Maio è venuto due volte in un mese, l’ultima alla Fiera di Cagliari, dove alle centinaia di persone accorse ha mostrato una cartina della Sardegna con il simbolo M5s preponderante in tutti i territori. E in Sardegna ha fatto tappa anche Alessandro Di Battista, che pure ha deciso di non candidarsi.
Altra sfida affascinante è quella del collegio di Oristano per la Camera dove si affrontano un consigliere regionale (Antonio Solinas del Pd), un ex consigliere (Gianni Lampis per il centrodestra) e un allevatore-pastore (Luciano Cadeddu per il M5s). Ma proprio dal mondo agropastorale arriva la spia di una possibile astensione importante in occasione del 4 marzo. Nel 2013 il 31,68% degli elettori scelse di non andare a votare per la Camera, il 31,5% disertò per il Senato. Oggi sono migliaia le schede restituite per protesta da pastori e agricoltori, seguiti a ruota da cittadini ai quali Abbanoa ha staccato l’utenza e dai pescatori della marineria di Alghero.