“No, grazie. Ho comunicato stamane al Presidente del Consiglio regionale che non parteciperò all’incontro tra gli ex Presidenti della Regione e il presidente della repubblica italiana. E in concomitanza, alle ore 11.00 di lunedì 26 febbraio, pubblicherò su tutti i social il video inedito ed esclusivo del Pentagono che inchioda lo Stato italiano sulle tante morti di soldati italiani nei Balcani. Non intendo in alcun modo condividere l’ennesima passerella/farsa che umilia la Sardegna e continua a non rendere giustizia a quei tanti giovani sardi che hanno perso la vita nei teatri di guerra, a partire dai Balcani. Non può l’Assemblea Sarda festeggiare la propria pseudo autonomia, bistrattata e calpestata, con il silenzio del primo esponente di uno Stato che nega giustizia e non si assume la responsabilità di tali misfatti. Mattarella è il capo dello Stato ma è anche il capo delle forze armate, è stato il ministro della difesa che avviò il negazionismo di Stato sulle morti dei militari, a partire da quelli sardi, in Kosovo e Bosnia. Da capo dello stato, seppur sollecitato, non ha mai chiesto alle Camere, come era nel suo potere, di legiferare per una sanatoria morale e di profonda lealtà verso quei servitori dello Stato che avevano perso la vita per negligenza e irresponsabilità. Ho chiesto nelle scorse settimane, in occasione della definizione della relazione della Commissione d’inchiesta sugli effetti dell’uranio impoverito e delle nanoparticelle, che fosse Mattarella ad inviare alle prossime Camere, secondo le previsioni costituzionale, un messaggio teso a promuovere il nesso causale automatico tra quelle malattie contratte in quegli scenari di guerra e le condizioni di inadeguatezza delle protezioni e della sicurezza dei militari. Mattarella ha di fatto continuato ad avallare con silenzi e omertà il comportamento negazionista dello Stato e dell’attuale Ministro della Difesa attuale che ha reiteratamente tentato di negare, nascondere e omettere le responsabilità su quelle vicende. Il silenzio di Mattarella su questa vicenda è inaccettabile e rende questa visita di Stato carica di morte e d’ingiustizia. Mattarella sin dal caso del decesso del giovane militare Salvatore Vacca negò il nesso causale con i teatri guerra e quel decesso. Due condanne attribuirono allo stato la responsabilità di quella morte proprio a quell’impiego nei Balcani con il ministro della Difesa che 30 anni dopo si accanisce ancora con quella famiglia disponendo il terzo grado di giudizio. È decisamente troppo per condividere una festa”.
Il video:
Lo ha detto stamane il deputato di Unidos Mauro Pili rigettando l’invito del Presidente del Consiglio Regionale a partecipare all’incontro tra gli ex Presidenti e il capo dello Stato. Pili nel pomeriggio di oggi, domenica 25 febbraio, alle ore 15.30, con una diretta sul suo profilo facebook, con documenti alla mano, spiegherà le ragioni di questa decisione di rigettare l’invito all’incontro di domani.
Nel contempo Pili ha annunciato per domani, in contemporanea con la visita in consiglio regionale, la messa in onda sui propri profili social, a partire dalle 11.00, di un video inedito ed esclusivo del Pentagono che inchioda lo Stato italiano, a partire dal ministro di allora, sulle responsabilità nei Balcani.
“A questa ragione, già di per sé sufficiente per rigettare l’invito, se ne deve aggiungere una rilevante che riguarda il rapporto tra la Sardegna e lo Stato. Dal 2009 esiste una legge, la n.42, che prevede la misurazione e la compensazione del divario insulare. In questi anni Mattarella ha firmato decine di decreti che violano l’autonomia della Sardegna, a partire da quello che eleva le soglie di inquinamento nelle basi militari, e negano il riconoscimento di quanto previsto da leggi dello Stato. Uno Stato che sta inesorabilmente cancellando le regioni a statuto speciale, favorendo la crescita dei poteri e delle risorse delle regioni a Statuto ordinarie, eliminando di fatto la differenziazione tra regioni ordinarie e speciali, prevista dalla costituzione proprio con l’obiettivo di eleminare i divari. Mattarella su tutto questo è silente e consenziente. Non posso partecipare a questa farsa che non affronta due questioni chiave del Popolo sardo, giustizia e rispetto. Rigetto quest’invito – ha concluso Pili – per riaffermare il diritto alla giustizia per le famiglie dei militari e dei civili colpiti dalla negligenza dello Stato, e rivendicare il rispetto per il Popolo Sardo contro le palesi discriminazioni economiche e sociali che subisce quotidianamente da una Stato vigliacco e sleale”.