Nessun esubero ma in 200 dovranno essere ricollocati all’interno di Abbanoa: si tratta, in genere, di dipendenti con livelli contrattuali superiori che svolgono mansioni inferiori e ai quali l’azienda, che gestisce il servizio idrico in Sardegna, chiede di assumere ruoli responsabilità, che però, in alcuni casi, non saranno nell’attuale sede o città.
Invece di gestire questa partita – che ha creato qualche allarme soprattutto tra i sindaci – facendo riferimento alla legge Madia, che prevede un unico calderone nazionale dove far confluire le cosiddette “eccendenze”, Abbanoa e sindacati hanno siglato una bozza di accordo per tenere la procedura all’interno dell’azienda, rinunciando alla normativa nazionale. Tra lunedì e martedì i lavoratori, con diverse assemblee, saranno chiamati a ratificare questa pre-intesa che, se confermata, aprirà la strada ad una trattativa serrata tra Abbanoa e sindacati, nella quale verranno stabiliti i criteri che saranno alla base della ricollocazione.
“Parlare di esuberi è improprio – dice all’ANSA l’amministratore unico, Alessandro Ramazzotti – faremo delle scelte di buon senso coinvolgendo i sindacati e stabilendo con loro i criteri. Siamo un’azienda che vuol bene ai suoi dipendenti, ai quali chiediamo però di collaborare all’organizzazione del lavoro. E con l’efficientamento del lavoro e l’abbattimento dei costi è possibile diminuire le tariffe”. “Occorre mettere dei paletti per fare una riorganizzazione dell’azienda seria e concreta – spiega Marco Nappi della Cisl Chimici – ora la bozza è al vaglio dei lavoratori che si devono esprimere”. Anche Francesco Garau della Cgil Chimici, conferma che “entro mercoledì i lavoratori diranno cosa ne pensano dell’ipotesi di accordo siglato dalle segreterie regionali”.