“Quella di Parma è stata una scelta scontata, per scegliere Nuoro ci voleva coraggio. Non nascondiamo un po’ di delusione perché su questo progetto ci abbiamo scommesso, impiegando tantissimo tempo e tante energie che non andranno disperse”.
Così la vice sindaca di Nuoro e assessora alla Cultura Sebastiana Cocco dopo la proclamazione di Parma Capitale della cultura 2020, titolo per il quale era in gara anche il capoluogo barbaricino.
“Continueremo su questa direttrice che ha consentito alla città, finalmente, di stringersi intorno a se stessa, al territorio e a tutta la Sardegna – osserva -. Abbiamo comunque avuto dalla commissione i complimenti per nostro lavoro, che ci ha spronato a proseguire su questa strada di cambiamento della città ponendo la cultura al centro di questa trasformazione”.
Delusione per Nuoro, una delle dieci finaliste candidate a “Capitale italiana della cultura 2020”. A spuntarla e’ stata Parma, dopo l’apertura, questa mattina nella sala Spadolini al ministero dei Beni culturali, della busta con il nome della citta’ vincitrice, affidata al ministro Dario Franceschini.
“Non c’e’ dubbio che avrei voluto festeggiare la vittoria della mia citta’, sono dispiaciuto da nuorese e da assessore- il commento alla “Dire” dell’assessore regionale alla Cultura, Giuseppe Dessena-. Pero’ rimane il fatto che si e’ investito molto negli ultimi anni nei beni culturali materiali e immateriali, investimenti arrivati al nostro territorio.
Rimarranno tutte le trame del progetto che ha lanciato questa sfida, purtroppo persa. C’e’ dunque un dispiacere, ma rimane il grande lavoro avviato dai diversi livelli istituzionali. Quello della Regione continuera’, e immagino anche quello della citta’ di Nuoro”. La costruzione del progetto “ha innescato dei meccanismi virtuosi tra pubblico e privato- conclude Desena- aumentato l’attenzione sul nostro patrimonio culturale, questi sono tutti elementi che rimangono”.