Botta e risposta tra antifascisti e militanti di CasaPound dopo i diverbi di ieri, avvenuti a Cagliari.

Le tensioni, che fortunatamente non sono sfociate in scontri, sono state innescate dalla segnalazione di un gruppo di Casapound che stava affiggendo alcuni manifesti di propaganda elettorale tra via Is Mirrionis e via Cadello. Il gruppo di antifascisti ha provato a impedire l’attacchinaggio da parte del gruppo di estrema destra.

Vi proponiamo l’intero comunicato del laboratorio politico di Sa Domu, mentre QUI potete leggere la versione di CasaPound:

“Poco dopo le 16 di domenica pomeriggio ci hanno segnalato che Casapound stava facendo attacchinaggio alla rotonda di Is Mirrionis e Via Cadello. Come antifascisti e antifasciste non abbiamo esitato ad uscire per impedire l’ennesima offesa alla nostra città, a pochi giorni dai fatti dell’EXMA; l’indifferenza generale e la complicità con questure e istituzioni ha armato i militanti di Casapound. Gli incendi nei centri di accoglienza e le pistolettate di Macerata ci impongono di non mollare il passo; non dobbiamo aver paura di praticare l’antifascismo militante contro chi vuole far esplodere l’odio sociale e violenza gratuita in città, mettendoci in prima persona con i nostri corpi e le nostre parole a contrastare la loro azione. Di seguito i fatti”.

“In una ventina siamo arrivati fuori dalla scuola elementare Italo Stagno e abbiamo trovato cinque militanti di CPI, con manifesti, secchio di colla e scopa per attacchinare. Abbiamo intimato loro di andarsene subito, ovviamente ne è nata qualche tensione nella quale i manifesti sono stati strappati, la colla rovesciata a terra e la scopa buttata nei cassonetti. Contro i militanti fascisti ci si è limitati a uno scontro verbale, senza degenerare in quello fisico, per nostra volontà. Il diverbio ha attirato varie persone che passeggiavano in Via Is Mirrionis che si sono fermate a guardare. Il gruppo di cinque si è quindi allontanato a testa bassa, tornando verso la sede in Via la Nurra”.

“Stavamo tornando a casa quando abbiamo visto arrivare i loro rinforzi. Una ventina, tra cui i cinque di prima. Uno dei nuovi arrivati tira fuori un coltello, un altro, travisato, un tirapugni. Intanto un’altra da dietro inizia a filmare con un telefonino. Abbiamo fronteggiato il gruppo, mantenendoci, per fortuna, su un livello verbale, anche se ci sono stati momenti di tensione fisica in cui uno di noi è stato fatto cadere a terra. Abbiamo evitato lo scontro fisico, scontro che loro invece non vedevano l’ora di fare, ad armi impari: questo avrebbe significato vedere un compagno o una compagna sdraiati in una pozza di sangue, accoltellati per mano di questi miserabili. Siamo venuti poi a sapere che l’attacchinaggio è stato portato a termine dai militanti di CPI, sotto la sorveglianza della Polizia di Stato”.

“Riteniamo questo episodio gravissimo. I fascisti stanno prendendo sempre più spazio nella città di Cagliari e questo episodio è sintomo della legittimità di cui godono nel portare avanti le loro azioni violente. Il fatto che con naturalezza e disinvoltura portino con loro e tirino fuori armi al primo diverbio ci fa capire la natura del loro agire e non può passare inosservato. La mentalità fascista, un mix di razzismo, arti marziali e cocaina, permea l’intero partito e la militanza di Casapound. Riteniamo impensabile che un “partito” simile si possa candidare alle elezioni, che possa occupare qualsiasi spazio istituzionale, che possa aprire sedi in città e fare propaganda politica. Il fascismo è un ideale che nega ogni altro ideale, è un pensiero politico che nega ogni dialettica democratica. Il fascismo è violenza, odio e oppressione del prossimo. È bene tenere a mente che un partito e una militanza fascista non ledono esclusivamente alla militanza antifascista, bensì tutti e tutte, in un clima di violenza discriminatoria verso chiunque non sia aderente ai canoni del partito. Dopo le violenze di Macerata e Genova, dopo l’appoggio delle forze dell’ordine a Pavia, il neofascismo sta dilagando in tutte le sue forme e sta toccando anche Cagliari”.

Laboratorio politico Sa Domu

Per approfondire:

Blitz antifascisti durante affissione di manifesti da parte dei militanti di CasaPound: “Ci hanno minacciati”