E’ stato rinviato a giudizio per violenza sessuale, reato aggravato dal fatto che la presunta vittima non aveva ancora compiuto 14 anni. Un ventisettenne di Uta, Danilo Concas, dovrà difendersi dall’accusa di aver stuprato una 13enne nell’estate di tre anni fa. Il giorno di Ferragosto del 2015, secondo la Procura di Cagliari, avrebbe convinto una ragazzina ad andare in un laghetto in località Santa Lucia, nelle campagne attorno al paese, con la scusa di fare un bagno per sconfiggere la calura.

Arrivati sul posto e stesi gli asciugamani, il giovane avrebbe approfittato dell’adolescente la quale, nel tentativo di difendersi, gli avrebbe anche sferrato uno schiaffo. Difeso dall’avvocato Salvatore Casula, Concas ha sempre negato ogni addebito, ribadendo non solo che non ha violentato la minore ma che non si è nemmeno appartato con lei. La ragazzina e la sua famiglia si sono costituite parte civile con l’avvocato Federico Delitala.

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Pm Liliana Ledda, oggi davanti al Gup Giovanni Massidda si è conclusa l’udienza preliminare: il giovane non ha scelto riti alternativi, chiedendo il dibattimento con la convinzione di potersi difendere in aula. Erano trascorsi quattro mesi prima che la ragazzina svelasse ai genitori l’accaduto, anche con il supporto degli psicologi. Poi la denuncia e l’indagine della Procura sfociata ora nella fissazione del processo: prima udienza a Cagliari il 25 maggio prossimo. Concas rischia una condanna da 6 a 12 anni di reclusione.