Situato nel sud della Sardegna, immerso nella campagna del Campidano, San Sperate è dal 1968 ‘paese museo’. Negli anni ha suscitato l’interesse di artisti locali, nazionali e internazionali, che sono gli autori delle opere attualmente esposte in tutte le strade del paese. Tutto è iniziato quando Pinuccio Sciola, artista sansperatino noto in tutto mondo e scomparso di recente, rientrò a casa dopo una serie di viaggi studio in giro per l’Europa, dove si formò. Carico dell’esperienza internazionale contagiò la sua comunità con la sua grande passione, carica emotiva e una grande voglia di cambiamento fondato sui principi dell’arte.
In contemporanea alla festa religiosa del Corpus Domini, Sciola insieme ai suoi amici, iniziò a ricoprire con strati di calce i muri, rendendoli dei ‘fogli bianchi’ sui quali dipingere. L’operazione risultò agli occhi dei cittadini, incuriositi, come una vera performance innovativa.
Nacquero così i primi murales che riprendevano soggetti di carattere politico e antropologico. San Sperate divenne così un laboratorio di creazioni e grazie all’attenzione della stampa arrivarono in seguito diversi artisti, che diedero il loro contributo dipingendo nuove opere.
Ciò che riveste un ruolo fondamentale in ques’avventura ancora oggi famosa, è il Messico, patria originaria del muralismo moderno, in cui Sciola si recò nel 1973. La conoscenza di grandi maestri del muralismo messicano si intrecciò con San Sperate e Tepito, quartiere storico di città del messico, dando origine a una rivoluzione artistica di cui il paese è stato e continua a essere protagonista.
Fabiola Giordano (5R ‘Giua Assemini’ -Alternanza Scuola Lavoro)