Uno scandalo finanziario dalle proporzioni inedite sta travolgendo il mondo politico greco. Due ex premier, Panayotis Pikramenos e Andonis Samarás, e otto ex ministri avrebbero ricevuto benefici per aver permesso alla multinazionale farmaceutica Novartis di vendere i propri prodotti a prezzi gonfiati.
“Il prezzo dei farmaci è esploso nell’ultimo anno e in percentuale è cresciuto il doppio che nell’Unione europea. Potere capire che il demerito morale da una parte e l’aggravio di costi sulle spalle dei cittadini dall’altra, sono fatti di enorme importanza”, spiega il ministro della Giustizia Stavros Kontonis .
Secondo i media locali Novartis avrebbe pagato 50 milioni di euro di tangenti, causando un danno al bilancio pubblico di oltre 3 miliardi di euro.
“La mia esperienza di magistrato mi porta a ritenere che siamo di fronte al più grande scandalo in tutta la soria dello Stato greco”, afferma il vice ministro della Giustizia Dimitris Papangelopulos.
La filiale greca di Novartis ha fatto sapere di stare “collaborando” coi magistrati inquirenti.