L’autogestione in ambito scolastico è la gestione di un massimo di sette giorni durante l’anno scolastico nei quali tramite un regolare permesso della Dirigenza e secondo lo Statuto degli Studenti, i ragazzi hanno diritto ad un determinato numero di ore di “attività alternativa”. Ottengono per un periodo di tempo l’affido dell’organizzazione delle attività didattiche.
Nel caso dell’istituto “Michele Giua” di Cagliari durante la settimana sono state organizzate numerose attività, tra le quali troviamo corsi di programmazione, meccanica, reti di sicurezza e anche stampa 3D. Per gli studenti del Giua la settimana di autogestione volge al termine: domani infatti termina l’esperienza.
Alcuni studenti, spiega Simone Carta, “che l’autogestione è stata fino ad ora interessante e soprattutto riposante, e ha permesso il recupero di materie per coloro che dovevano recuperare le insufficienze. C’è anche un lato negativo dell’autogestione, perchè alcuni affermano che è stata un pò dispersiva e in alcuni giorni mal organizzata”.
“Anche se il preside ha accettato la richiesta di autogestione non sempre tutti i professori sono d’accordo o appoggiano questa decisione in quanto vedono l’autogestione come una perdita di tempo, una cosa inutile”, spiega Marta Pani. “Ma per noi studenti l’autogestione è un modo per mettere alla prova le nostre capacità, per intraprendere un diverso tipo di attività durante la settimana didattica”.
“A nostro parere – spiegano Claudia Manunza e Claudia Littera – , l’autogestione è priva di stimoli. Poche attività sono davvero interessanti per chi non partecipa ai tornei sportivi organizzati dagli stessi studenti e mi ritrovo a dover passare la mattinata nella ricerca di un’attività che mi impegni”.
Classe 3ªL ‘Itis Michele Giua’Cagliari – Alternanza Scuola Lavoro