La Dinamo Banco di Sardegna Sassari espugna Israele per 102-93 e saluta con onore la Champions League, strappando un biglietto per la Fiba Europe Cup. Il terzo successo di fila tra campionato e coppa dopo un gennaio disastroso – con sette sconfitte in otto partite – vale a Sassari per tre motivi: la sensazione di essersi lasciata alle spalle il periodo peggiore della stagione, che comunque è costato la Champions e la Coppa Italia, la permanenza in Europa, anche se nella meno nobile delle competizioni, e il recupero di alcune pedine fondamentali, come Shawn Jones e William Hatcher, ultimamente un po’ in ombra.

In Israele è parso particolarmente ispirato anche Levi Randolph, reinserito nel gruppo alla vigilia della sfida casalinga con Torino: è molto probabile che l’ala resti a Sassari sino a fine stagione, ma avrà un ruolo sempre più marginale per via del recente ingaggio di Josh Bostic, chiamato a dare il giusto equilibrio allo starting five di Pasquini. Alla Holon Toto Arena i sassaresi partono contratti, mettono la testa davanti alla fine del primo quarto e poi controllano in agilità. Anche senza Scott Bamforth, lasciato a riposo, e pur concedendo minuti a tutto il gruppo, il Banco saluta a testa alta la principale manifestazione continentale della Fiba.

“Entrambe le squadre hanno giocato molto bene in attacco ma non in difesa, abbiamo tenuto fuori dei giocatori per preservarli fisicamente e avevamo bisogno di dividere il minutaggio fin dal primo quarto, non era facile controllare una partita come questa e dunque sono molto contento – dice Pasquini a fine gara – abbiamo giocato con un buon equilibrio in attacco e sappiamo di dover migliorare in difesa, ma stasera non era facile perché non potevamo contare su tante rotazioni, spero che già dalla prossima sfida del campionato italiano faremo un lavoro migliore”. Per William Hatcher, “non è stata la nostra migliore partita dal punto di vista difensivo, ma abbiamo lavorato bene in attacco”.