“Il metodo usato per le Parlamentarie del Movimento 5 Stelle nel portale Rousseau è stato, almeno in Sardegna, antidemocratico”. Lo scrive in una nota il Meetup Alghero. “Ci rammarichiamo, ma purtroppo non ci resta che denunciarlo, nostro malgrado”.

Il contesto e il disappunto nasce, secondo gli attivisti del Meetup, per la poca trasparenza e la mancanza di chiarimenti da parte del referente sardo, che avrebbe dovuto tutelare tutti i candidati. “Invece ci siamo ritrovati ad avere persone candidate nonostante la mancanza di requisiti e viceversa persone con tutti i requisiti in regola, assenti dalla possibilità di essere votati democraticamente. Parrebbe, anche da alcune dichiarazioni a mezzo social di alcuni esponenti, che il metodo applicato sia stato basato su segnalazioni fatte da PV locali nei confronti di alcuni cittadini attivi sui propri territori, che in qualche modo hanno espresso dissenso in merito all’operato degli eletti”,

“Queste segnalazioni – continua la nota – sono poi state consegnate al referente regionale che invece di chiedere delucidazioni ai diretti interessati, ha provveduto acriticamente e sommariamente a depennare i possibili papabili. Il metodo di selezione sembra essersi quindi articolato nelle seguenti fasi: ricezione di segnalazioni , anche anonime; omesse notifiche ai presunti rei della esistenza di segnalazioni a loro carico; omesse notifiche dell’apertura del procedimento a loro carico; mancata motivazione del dispositivo di esclusione sommaria. Si evidenziano inoltre forti disparità di trattamento nella valutazione delle segnalazioni, visto e considerato che il Meetup Alghero fece, a suo tempo, un resoconto allo Staff, con documentazione dettagliata ed inconfutabile, di cui poi non si ebbe nessun riscontro.

Il Meetup si chiede quindi dove sia andato a finire il tanto decantato ‘uno vale uno’. “La metodologia usata per queste parlamentarie il Movimento Sardo dovrebbe condannarla e non avvallarla come invece è avvenuto. Ci ritroviamo ad essere parte lesa e illusa, da un frangia locale di un Movimento politico che doveva salvaguardare tutti quei cittadini che erano e sono parte integrante di un progetto politico”.

“Noi siamo contro il metodo che ha scippato la democrazia dal nostro interno liberi cittadini – si legge –, che da sempre hanno denunciato illeciti, soprusi, derive fasciste, e gestione inadatta dei partiti. La libertà d’espressione non si può mettere a tacere mai. Noi siamo la parte democratica che urla a gran voce no ai metodi poco trasparenti, stigmatizzando e , condannando un modus che i PV locali (algheresi), avrebbero adottato d’intesa col referente sardo”.

“Augurando buona fortuna ai candidati in lista – conclude la nota – dispiace che la loro vittoria non possa brillare della luce propria e del giusto merito, apparendo purtroppo viziata ed offuscata dalla esclusione arbitraria, imparziale e soprattutto non motivata, subita da molti altri candidati (circa 90) sin dai blocchi di partenza”.

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