Improvvisamente, a ridosso della campagna elettorale, un’ipotesi inquietante si fa largo: quella dello sgombero della sede di CasaPound, a Roma, in via Napoleone III. La prefettura di Roma ha fatto sapere di avere tre priorità, nella lista degli sgomberi da fare. Una di queste è proprio la sede di Cpi, che pure ancora nel 2016 non figurava nella lista degli sgomberi urgenti e che, addirittura, sotto l’amministrazione Veltroni fu messa nella lista delle occupazioni da regolarizzare in futuro. Ma il presidente di Casapound Italia, Gianluca Iannone, avverte: cacciare le 20 famiglie in stato di emergenza abitativa che abitano nel palazzo, oltre che i militanti che accorrerranno per difendere la “torre”, non sarà affatto facile…
I tempi e le modalità in cui giunge questo annuncio sono molto strani…
È un annuncio molto politico. Tende a porre il 5 stelle, che così si dimostra sinceramente antifascista, come eventuale papabile referente per la sinistra. Sono prove tecniche di larghe intese. In contemporanea, dà comunque una grossa mano alla destra istituzionale, dato che al suo elettorato di riferimento viene detto che CasaPound è un qualcosa di molto fragile, illegale, border line, gente su cui non fare affidamento e che comunque presto non esisterà più, perché la loro sede verrà sgomberata.
Anche il fatto che un’operazione pesantemente politica come questa avvenga a camere sciolte, quindi con meno vigilanza del Parlamento, è significativa.
È sicuramente un’operazione bipartisan contro il nostro movimento, anche perché i sondaggi ci danno alti, sia sulle regionali che sulle politiche, cosa che ovviamente preoccupa i professionisti della politica, quelli che fino a oggi si sono alternati nella gestione fallimentare della nazione.
Tempo fa c’è stato un altro sgombero pesante, a Roma, per la memoria della destra: quello della sede di Colle Oppio, oggi passata a Fratelli d’Italia. Ha sorpreso, però, la mancata reazione.
È stata una vergogna che nessuno abbia difeso qualcosa che appartiene a tutto un mondo e a tutta una generazione. È stata una vergogna soprattutto per Fratelli d’Italia, dato che stanno nelle istituzioni, hanno parlamentari, consiglieri regionali e comunali. Questo indica quanto è forte e radicata la loro appartenenza politica e spirituale.
E se invece domattina venissero a sgomberare CasaPound, che accadrebbe?
Lo sgombero di CasaPound sarebbe un atto di prevaricazione e un atto di guerra. Ma se non altro vorrà dire che, in un’epoca ignobile come questa, anche noi avremo la possibilità di morire per un’idea.
Fonte Ilprimatonazionale.it