Il caso delle parlamentarie del M5S finisce all’attenzione della Procura di Roma. Il Presidente Codacons, Carlo Rienzi, annuncia infatti per oggi la presentazione di un esposto alla magistratura affinche’ si faccia
luce sugli impedimenti che hanno ostacolato la sua candidatura e quella di altri soggetti che, come lui, non sono riusciti a partecipare alle parlamentarie.
“Ho deciso di rinunciare ad un ricorso in Tribunale perche’ non voglio imporre la mia candidatura al M5S attraverso una sentenza dei giudici- spiega Carlo Rienzi- ma ritengo doveroso e necessario che la magistratura apra subito una inchiesta per fare luce sulle parlamentarie del Movimento, nell’interesse di tutti coloro che sono stati ingiustamente esclusi nell’esercizio di un proprio diritto democratico. Spiace che il M5S si comporti come la Dc e il Psi, non accettando candidati che obbediscono ai cittadini e non al partito, e preferendo soggetti mediaticamente “furbi” quali De Falco – prosegue Rienzi – Quel che lascia
sconcertati è che storici difensori dei consumatori come Elio Lannutti, oggi nella fila del M5S, si coprano gli occhi davanti a questo scempio”.
Il Codacons attacca poi duramente le candidature del capitano Gregorio De Falco e dell’avv. Ettore Licheri: il primo ha ottenuto visibilità grazie al suo “show” personale durante la tragedia della Costa Concordia, senza mai spiegare perché’ non sia intervenuto negli anni di servizio presso la Capitaneria di
porto per impedire che le navi da crociera facessero “l’inchino” al Giglio passando troppo vicino all’isola. Il secondo, Licheri, sembra avere le idee molto confuse sui vaccini, passando da una posizione all’altra.
A proposito dell’avv. Licheri, lo stesso nel 2014 era stato proposto come candidato Presidente della Regione da una delle “fazioni” del M5s capeggiata dalla Portavoce alla Camera Emanuela Corda, il sindaco di Assemini Mario Puddu e la Senatrice Manuela Serra ma poi Beppe Grillo decise di non concedere logo e certificazione proprio per via delle fibrillazioni nel movimento.
Licheri risulta secondo i dati diffusi il più votato in Sardegna nella lista del Senato, quindi con collocamento in lista che lo porta a sicura elezione.
Unica nota positiva di questa ‘campagna acquisti’ elettorale è la decisione di Roberto Burioni di non candidarsi col Pd- afferma l’associazione- I cittadini non sentiranno certo la mancanza del virologo, un soggetto che ha trasformato la questione vaccini in una caccia alle streghe contro i medici che hanno difeso le sacrosante richieste di trasparenza delle famiglie.
Leggi anche:
Parlamentarie M5S, non si placano polemiche. Meetup Alghero: “In Sardegna metodo antidemocratico”