La celiachia è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. “Oggi parliamo delle problematiche burocratiche alle quali devono sottostare chi è affetto da questa patologia in Sardegna – Lo scrive in un comunicato stampa Manuela Lai, vicesindaco Seui.
“Ad ogni celiaco spetta mensilmente un quantitativo massimo di prodotti alimentari, che ottengono presentando i buoni cartacei nei negozi convenzionati. Parlando della realtà seuese, (che credo corrisponda alla realtà isolana) i soggetti celiaci devono recarsi due volte all’anno all’ospedale di Lanusei ufficio ticket per poter ritirare i buoni cartacei (da qualche mese si possono ritirare solo il martedì e giovedì dopo le 12:00 e non oltre le 13:30) – prosegue – tutto ciò provoca solo dei disagi, poiché molte volte si è costretti a chiedere giorni di ferie e comunque percorrere kilometri con una spesa ingente”.
“Il consigliere regionale Paolo Truzzu ha presentato un’ interrogazione chiedendo che anche nella regione Sardegna venga seguito il modello già presente in altre regioni d’Italia quali per esempio la Lombardia. Si chiede che – conclude – la spesa fruibile dal celiaco venga caricata direttamente nella tessera sanitaria, eliminando così il cartaceo e l’obbligo di recarsi nelle Asl di competenza per ottenere il buono. La proposta prevede anche di poter ritirare i prodotti non in un solo esercizio commerciale, ma sopratutto non spendere la cifra ottenuta in un unica soluzione. In questo modo il soggetto celiaco può ritirare i prodotti dove quando e quanto vuole. Per i commercianti invece si prevede il rimborso immediato e non dopo i 90 giorni rispetto alla condizione attuale. Diamo man forte all’onorevole Truzzu, affinché il Consiglio regionale ascolti e faccia propria la sua/nostra proposta”.