Seconda partita di fila in calendario alla Sardegna Arena per il Cagliari. La ferita aperta dalla gara contro la Juventus ha avuto il tempo di sanarsi durante la settimana di sosta: forse al pensiero brucia ancora, se non altro per la qualità della prova dei rossoblù che avrebbero senz’altro meritato almeno un pareggio. Ma ormai è andata e bisogna lasciarsi tutto alle spalle, guardare avanti senza lasciare strascichi o permettere a focolai di delusione di rinvigorirsi nel momento meno opportuno. Oggi c’è il Milan: un nuovo, duro test.
ROSSONERI IN RIPRESA
Una stagione tormentata, per il Milan, culminata con l’esonero di Montella e l’arrivo in panchina di Rino Gattuso. Il derby vinto in TIM Cup ha riacceso entusiasmi e speranze per il nuovo corso. Quello che il Cagliari si troverà davanti è un Milan in ripresa, corroborato dai risultati positivi, unica cura possibile nel calcio per una squadra in crisi. Vista la serie di fortissime individualità a disposizione di Gattuso del resto, era chiaro che il ciclo nero non potesse continuare a lungo: Calhanoglu e Suso sono due tipi in grado di trovare il guizzo giusto in qualsiasi momento, in avanti il giovane Cutrone graffia spesso e volentieri, con Kalinic che deve ancora esibire il meglio del suo repertorio. In difesa torreggia Bonucci, tornato su altissimi livelli di rendimento; in porta l’erede designato alla corona di Buffon, Donnarumma. Uno squadrone ansioso di riprendere il terreno perduto.
UNA NUOVA PROVA DI SQUADRA
Il Cagliari per contenere un avversario oggettivamente superiore sul piano tecnico ha soltanto una strada: ripetere la stessa prova fornita contro la Juventus. Limare al minimo gli errori (uno solo in 90′ è stato fatale quindici giorni fa) e alzare i ritmi; sapere modulare bene i vari momenti della partita, accelerando e rallentando con sapienza; portare la contesa su un piano più congeniale rispetto alla tecnica pura; non lasciare mai l’uno contro uno ai solisti rossoneri, specie sulle fasce, con Suso abituato, lui mancino, ad accentrarsi per cercare il tiro in porta col sinistro. Bisognerà puntare ancora forte sul collettivo, pronti a scatenare l’offensiva. Ancora assente Joao Pedro, Leonardo Pavoletti è chiamato nuovamente ad un confronto tutto fisico coi centrali del Milan, tutti di buona stazza. La rapidità e l’incisività di Marco Sau potrebbe mandare in tilt i sistemi difensivi rossoneri, con Diego Farias in agguato. Se anche la buona sorte, componente basilare per ogni impresa, non girerà il volto come successo quindici giorni fa, il Cagliari potrebbe ottenere un buon risultato che permetterebbe di presentarsi a Crotone per uno dei tanti match salvezza con il morale ancora più alto.