Ginnastica e attività motorie a casa come in palestra, per imparare a vivere di più e meglio. Sono vere e proprie lezioni universitarie di longevità in salute a km e costo zero quelle proposte con il corso di “Pratica Motoria Funzionale-Occupazionale”. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra il Corso di scienze motorie dell’Università di Cagliari, presieduto da Andrea Loviselli, e la Comunità mondiale della Longevità presieduta da Roberto Pili.
L’originale progetto “Casa campidanese” ideato dalla stessa Comunità arriva così nelle aule e negli spazi dell’Ateneo del capoluogo sardo. Il metodo rivoluzionario illustrato nell’omonimo volume scritto da Pili, Mauro Piria e Ignazio Argiolas per valorizzare il comportamento motorio domestico e costruire l’invecchiamento di successo nel proprio habitat, è infatti al centro del corso. Il team scientifico composto da Pili, Loviselli, Piria, Argiolas e Donatella Petretto sale in cattedra per fornire agli studenti le conoscenze teoriche e tecnico-operative dell’attività motoria di base.
Obbiettivo è il mantenimento dell’autonomia nella propria abitazione attraverso esercizi e movimenti da rifare tra le proprie comode mura domestiche. “Gli anziani trascorrono il 90 per cento del proprio tempo in casa. Il corso andrà ad arricchire il curriculum formativo dei laureati in scienze motorie di Cagliari – spiega Pili – In questo modo si favorisce il miglioramento della condizione fisica e psichica utile alla prevenzione delle malattie cronico-degenerative, compresa la prevenzione della piaga delle cadute domestiche”. Il programma si snoda tra didattica e tecnica delle esercitazioni sia a corpo libero che con l’uso di piccoli o grandi attrezzi di fortuna che ricalcano quelli utilizzati in ambito domestico.
“Il corso fornirà ai futuri dottori del movimento o chinesiologi le competenze relative alla ginnastica dolce, molto adatta all’anziano, sopratutto se praticata in casa – sottolinea Loviselli – Infatti la ritrosia ad esporsi in pubblico o la sensazione di essere fuori luogo sono spesso alla base della mancata partecipazione degli anziani alle attività motorie di gruppo”.