Fine dell’isolamento per i pazienti ricoverati in Rianimazione all’ospedale San Michele dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari.
In un percorso che prevede il progressivo abbattimento delle barriere, non solo temporali ma anche fisiche e relazionali non necessarie alla cura, i familiari avranno accesso alle visite durante tutta la degenza intensiva dei propri congiunti, senza limitazioni di orario. Si tratta del progetto “Terapia Intensiva Aperta” che sarà presentato dal direttore generale Graziella Pintus, a tutto il personale dell’ospedale, alle associazioni dei pazienti e alla stampa martedì 23 gennaio alle 10.30 nell’Aula Ciccu all’interno della struttura.
L’obiettivo è quello di assicurare il diritto fondamentale dei malati e dei loro parenti a ricevere cure adeguate, nel rispetto della persona umana: “la presa in carico è globale e presuppone la salvaguardia dei bisogni fisici, psicologici e delle relazioni significative. In passato – spiega l’azienda – la chiusura era giustificata dalla necessità di proteggere i pazienti da patogeni introdotti dall’esterno, ma oggi le evidenze scientifiche smentiscono tali timori ed evidenziano al contrario importanti benefici per tutti”.
Il progetto si inserisce nell’ambito degli indirizzi disposti dalla Giunta regionale riguardo alla promozione dell’umanizzazione dei servizi sanitari regionali.