“Si potrebbe facilmente bollare come ridicola, se la concomitanza con la campagna elettorale non lasciasse intravedere una malafede ben più grave, l’inaugurazione in pompa magna a Sassari della nuova sede dell’Ats, il fantasma dell’azienda sanitaria unica regionale, la foglia di fico messa sopra una sanità lasciata allo sbando e sempre più saldamente nelle mani dei potentati politici che lucrano sugli sprechi, sulle inefficienze e sul malaffare”. Lo dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi per l’Europa in Consiglio regionale, Attilio Dedoni.
“L’Ats, per farla breve, non esiste – attacca Dedoni – c’è sulla carta, c’è per pagare profumatamente i propri dirigenti ma non c’è ancora, ad un anno dalla sua costituzione, per gestire in forma centralizzata il sistema sanitario regionale. Ne è la prova la chiusura degli ambulatori degli ufficiali sanitari in diversi comuni dell’Oristanese, decisa dall’Assl del territorio per la necessità di fare fronte al proprio buco di bilancio. Come si fa, davanti a notizie del genere, a parlare di gestione unitaria della sanità? E’ evidente che le Assl agiscono in continuità con le vecchie Asl e che l’Ats non ha alcun controllo sul sistema.
Lo stesso dg Moirano – continua l’esponente dei Riformatori – stamani ha promesso di far vedere i primi risultati della sua gestione entro la fine del 2018, quando sarà in carica ormai da due anni. La stessa cosa l’aveva promessa per la fine dello scorso anno. Sarà la volta buona o dobbiamo aspettarci che continui a posticipare questi primi risultati di anno in anno? Oltretutto, i suoi obiettivi, in barba a quelli previsti dal Consiglio regionale nella legge di riforma che ha istituito l’azienda unica, si fanno via via meno ambiziosi: ormai, il supermanager sembra accontentarsi di riuscire, alla scadenza del secondo anno di mandato, ad avviare qualche gara di appalto unificata, mentre per la gestione centralizzata di tutti gli acquisti e di tutto il personale si dovrà aspettare ancora chissà quanti anni”, conclude Dedoni.