Tra pochi i giorni inizieranno ufficialmente i saldi, ma già gli esercenti sardi dei centri storici devono fare i conti con una condizione di svantaggio che ormai è senza controllo, nonostante le normative. Già dal 27 dicembre e in tanti casi prima di Natale i messaggini di tante grandi distribuzioni hanno proposto e continuano a proporre sconti e saldi anticipati per abbigliamento, scarpe e accessori.
Un danno per quanti le leggi le rispettano e che non ha finora trovato soluzioni. “La legge 5 sui saldi fa acqua da tutte le parti, ha un sistema sanzionatorio inadeguato – afferma Gian Battista Piana, Direttore Confesercenti Sardegna – Da anni in Assessorato giace una nostra proposta tesa a inasprire le sanzioni sino alla chiusura dell’esercizio in caso di reiterate violazioni in materia di promozioni e anticipazione dei saldi. In un periodo di grande incertezza economica, servono regole chiare a cui gli operatori possano aggrapparsi per avere fiducia nel futuro delle proprie attività”
Non c’è grande speranza tra i commercianti al dettaglio di recuperare nelle prossime settimane quanto perso finora. “L’anno è andato molto male e non è possibile ipotizzare che si risolva con i saldi una situazione così grave – commenta Davide Marcello rappresentante della Fismo regionale Confesercenti – Federazione Italiana Settore Moda – Siamo in una condizione di dover combattere contro sconti 365 giorni all’anno, tanto che i veri e propri saldi non fanno più i numeri di un tempo, è un giorno come tutti gli altri. Se non è possibile avere un controllo sul territorio sul rispetto delle normative, tanto vale che i saldi non esistano neanche. Chi rispetta le regole si ritrova una clientela che ha già speso con gli sconti “abusivi” e le proteste che da anni presentiamo sui tavoli dell’amministrazione regionale non vengono ascoltate e affrontate in maniera drastica”.
E poi ci sono le vendite online, ma soprattutto le aperture nei giorni festivi e le domeniche dei centri commerciali. “Tutto sta remando contro i negozi di vicinato, non c’è il giusto equilibrio che dovrebbe essere garantito da chi le leggi le fa e dovrebbe farle applicare – afferma Roberto Bolognese, Presidente Confesercenti Sardegna – il piccolo esercente è solo e, nel rispettare le regole, non viene tutelato.
Né per i saldi, da cui non ci aspettiamo purtroppo grandi risultati, né per tutto il resto dell’anno. Ci sono stati centri commerciali che hanno aperto il 26 dicembre.e siamo vicini a tutti i commessi che non hanno potuto stare con le proprie famiglie in un giorno di festa – e conclude – La questione delle aperture sempre e comunque in qualsiasi giorno dell’anno è un’altra questione urgente da affrontare. Ciò che può sembrare o essere rappresentato dai grandi interessi come un vantaggio, in realtà rappresenta un vero e proprio danno commerciale per un intero comparto che ormai sopravvive a stento, ma soprattutto per l’economia locale e la vita delle città che pian piano si stanno spegnendo inesorabilmente.”