Crolla il prezzo dell’agnello sardo. Dopo una lieve ripresa, culminata con un prezzo di 4,70 centesimi al kg a peso vivo pagato al pastore, intorno al 15 dicembre, il prezzo è improvvisamente crollato a 3 euro prima di Natale e sta continuando a scendere fino ai 2.80 euro al kg di ieri. La denuncia è di Coldiretti Sardegna: “Un ulteriore colpo per l’economia pastorale al termine di un anno che ci conferma fino all’ultimo giorno pessimo, tra i peggiori mai vissuti in campagna”,spiega una nota dell’organizzazione agricola.
“Una stagione da archiviare quanto prima con il prezzo del latte ai minimi storici (tra i 50 e i 60 centesimi al litro), nevicata straordinaria a gennaio, siccità lunghissima e pesantissima (oltre ai premi comunitari perennemente in ritardo)”,spiega Coldiretti.
La vendita degli agnelli rappresenta per i pastori la prima entrata della nuova annata agraria che arriva dopo l’estate e l’autunno quanto le pecore sono in asciutta e quindi per l’azienda ci sono solo delle spese per il sostentamento del bestiame e la preparazione della nuova annata.
“Cosa succede – si chiede Coldiretti Sardegna – nel mercato nazionale? Ci sono delle speculazioni come per il latte? Stanno arrivando agnelli dall’est europeo che stanno surrogano i sardi?”. L’appello di Coldiretti Sardegna è duplice. Ai macellatori innanzitutto: “è fondamentale il loro impegno per la tutela e la valorizzazione di una della nostre migliori eccellenze, un simbolo dell’agroalimentare sardo che ci contraddistingue. Chiediamo – dicono – che mettano in campo tutto l’impegno e gli strumenti per non svalutarlo ma anzi difendere l’agnello sardo che si fregia del marchio Igp”.
E ai consumatori: “è importante l’impegno ed il contributo di tutti, dal campo alla tavola. L’invito è al consumo di agnello sardo e non solo a Natale, stando sempre attenti all’etichetta (quello sardo riposta la dicitura Igp di Sardegna). In questo modo non solo si aiutano i pastori sardi ma anche il nostro territorio oltre che la propria salute essendo un prodotto che si nutre (come da disciplinare) dal solo latte materno, di pecore allevate al pascolo”.