La Giunta Pigliaru ha aderito al progetto “Cooperazione Sardegna-Senegal per lo sviluppo sostenibile Territoriale” già finanziato, sulla base dell’Avviso dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), con un finanziamento nazionale di 626 mila euro.
Il piano, con la regia della Regione Sardegna, si avvale di un ampio partenariato composto da Agenzia Forestas, Regione Piemonte, i comuni di Cagliari, Oristano e Iglesias, Unione culturale islamica in Sardegna, Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni del Governo senegalese e Raggruppamento d’interesse comunitario (GIC) di Bossea. L’intervento viene attuato con l’intento di migliorare le condizioni socio-economiche della popolazione della Regione di Matam anche al fine di contrastare il forte processo migratorio che interessa quel territorio. Il progetto è il frutto dell’accordo sottoscritto, lo scorso 19 maggio nel villaggio senegalese di Dabia, dall’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, e da Yaya Abdoul Kane, nel doppio ruolo istituzionale di ministro delle Poste e Telecomunicazioni e di presidente del Raggruppamento d’Interesse comunitario (GIC) di Bossea.
Consentirà di realizzare azioni di formazione, riorganizzazione della base fondiaria, diversificazione delle attività produttive, passaggio a fonti energetiche alternative. Viene inoltre previsto il coinvolgimento delle imprese sarde che potranno avviare attività economiche in Senegal attraverso collaborazioni con reti di imprese locali. “La Regione – sottolinea Spanu – da tempo impegnata nella progettazione e attuazione di iniziative di cooperazione, ha considerato l’Avviso promosso dal Governo una grande opportunità per dare seguito ai rapporti di collaborazione tra la Sardegna e il Senegal e per contribuire al miglioramento delle condizioni socio-economiche di un Paese da cui partono consistenti flussi migratori. Vogliamo poi, nella prospettiva di una reciproca utilità, offrire agli imprenditori sardi l’opportunità di trovare nuove occasioni di crescita e sviluppo. Occorre rendere sempre più stabile la cooperazione tra territori perché si tratta di uno strumento in grado di incidere in modo positivo sulle cause profonde che inducono tante persone a lasciare il paese d’origine e affrontare un viaggio drammatico verso l’Occidente”. Spanu ricorda che “l’Unità di Progetto, di recente istituita dalla Giunta, abbia il compito non solo di coordinare le azioni di tutte le strutture regionali coinvolte nella gestione dei flussi migratori non programmati ma anche di gestire le attività di cooperazione che possono essere finanziate con ulteriori fondi statali ed europei”.