Roberto Benigni in tv la definì la ‘più bella del mondo’. Non è un’attrice ma la Carta Costituzionale che compie settant’anni. Venne firmata il 27 dicembre del 1947, dopo 18 mesi di lavoro dell’Assemblea Costituente, dall’allora Capo Provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, in una sala di Palazzo Giustiniani. Entrata in vigore il primo gennaio 1948, consta di 139 articoli e di 18 disposizioni transitorie e finali. Tra i protagonisti di quella stagione straordinaria i leader dei grandi partiti antifascisti, da Alcide De Gasperi a Palmiro Togliatti, da Giuseppe Saragat a Bernardo Mattarella, il padre del Presidente della Repubblica, da Concetto Marchesi all’azionista Piero Calamandrei. Tra loro anche 21 donne, 9 Dc e comuniste, 2 socialiste e una del movimento dell’Uomo qualunque, in rappresentanza delle donne che per la prima volta, nella storia italiana, il 2 giugno ’46, avevano esercitato il diritto di voto. Con la scomparsa di Emilio Colombo, nel 2013, moriva l’ultimo dei 556 deputati ‘costituenti’. Nel frattempo si è arrivati ai 70 anni. E l’ anniversario viene celebrato dalla Presidenza del Consiglio attraverso un vero e proprio “Viaggio della Costituzione”, un tour in dodici tappe per portare la Carta fisicamente e idealmente in giro per l’Italia, per avvicinarla agli italiani in modo da rafforzare il loro senso di appartenenza alla Repubblica. La prima tappa è stata l’11 settembre a Milano, città simbolo della Resistenza, con una cerimonia inaugurale a Palazzo Reale, alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, del Presidente del Comitato storico scientifico per gli Anniversari di interesse nazionale Franco Marini e del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del ministro Luca Lotti.
Quell’appuntamento venne dedicato al primo articolo della Carta costituzionale: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Una Carta che è passata sostanzialmente “indenne” nei suoi contenuti fondamentali rispetto ai diversi tentativi di modificarla, soprattutto negli ultimi anni, dalla devolution leghista alla riforma dell’ultimo governo Renzi che superava uno dei canoni dei padri costituenti come il bicameralismo perfetto senza però trovare il consenso degli italiani nel referendum del 4 dicembre 2016. Dopo Milano, la tappa di Catania il 5 ottobre, quindi il 23 novembre a Reggio Calabria e il 14 dicembre Bari. Nelle prossime settimane il giro proseguirà a Cagliari, Aosta, Roma, Venezia, Firenze, Trieste, Assisi, per chiudersi a Reggio Emilia. A ciascuna delle città sono associati uno dei primi dodici articoli, recanti i principi fondamentali, e un tema, intorno al quale saranno promosse occasioni di incontro e dialogo. Ad accompagnare la Carta Costituzionale in questo viaggio, una mostra itinerante arricchita da approfondimenti grafici e multimediali: filmati storici, frasi celebri di personaggi chiave, commenti audio ai 12 articoli fondamentali affidati alle parole di Roberto Benigni. Al termine del percorso, i visitatori potranno rinnovare la propria adesione alla Costituzione con un atto simbolico: l’apposizione di una firma “virtuale” accanto a quella dei Padri Costituenti. Intanto si mobilitano anche i Comitati del no, formati da chi si oppose al referendum del 4 dicembre. L’appuntamento dal titolo “Sempre giovane” è nella Biblioteca del Senato, alla presenza del Presidente Pietro Grasso.