Essere oggi davanti allo stabilimento insieme a decine, centinaia di operai che in questi anni hanno portato avanti, da soli, una battaglia per rivendicare un posto di lavoro è molto emozionante per chi come me li ha seguiti, passo per passo, li ha visti piangere, urlare, incazzarsi contro una politica sorda.
E’ suggestivo guardare in faccia padri di famiglia con le lacrime agli occhi nel vedere un ministro dentro il loro stabilimento, cosa che pochi si aspettavano.
Ma, per arrivare a questo si è dovuto superare momenti e situazioni difficilissime, con la tensione alle stelle. Denunce, scontri con la polizia, come potrei dimenticare tutto questo, come potrei dimenticare i caschi sbattuti per terra a Roma o a Cagliari, ma sempre con la dignità che solo i lavoratori Alcoa hanno saputo dimostrare.
Ho voluto scrivere solo queste due parole, perché non ne occorrono altre, le immagini spiegano da sole la verità di tanti anni di lotta.
Rino, Daniela, Bruno, Maurizio, Manolo, Renato, Robertone, Romeo, Lodovico, Roberto, Giorgio, Simone e tutti gli altri, vi abbraccio e mi auguro di non vedervi più in strada a manifestare, ma dentro quello stabilimento a “combattere” per fare quello che avreste sempre dovuto fare, produrre l’alluminio.