E-distribuzione ridimensiona le sedi territoriali della Sardegna e i sindacati insorgono. Quattro presidi aziendali dislocati nelle province di Cagliari, Nuoro e Sassari dovranno chiudere. I dirigenti di Filctem Cgil in un comunicato spiegano il nuovo piano aziendale la cui applicazione sarebbe imminente.

“L’8 novembre scorso – affermano i dirigenti sindacali – l’azienda ha comunicato che entro l’anno intende procedere alla chiusure della sede di Thiesi con spostamento del personale ad Ozieri, del presidio di Budoni con spostamento del personale ad Olbia, delle sedi di Aritzo e Gavoi con trasferimenti a Sorgono e di quella di Assemini con trasferimenti a Santa Gilla. Il piano è stato rappresentato verbalmente dai vertici della società ai sindacati del settore senza offrire margini di trattativa e senza aver prodotto preventivamente una comunicazione ufficiale per iscritto”.

Per l’azienda la scelta di chiudere sarebbe dettata dalla presenza di pochi lavoratori, ma anche da una politica di risparmio sulla logistica immobiliare. “La chiusura delle sedi – argomentano ancora i sindacalisti – incrementa ulteriormente la pesante carenza di organico peggiorando i tempi di percorrenza per gli interventi sul territorio su una viabilità già difficile, con ricadute sulla qualità del servizio sia per l’utenza urbana, che per quella rurale e soprattutto turistica. Cosi facendo il presidio sul territorio, verrà sempre più penalizzato, con grave ricaduta sull’occupazione. Inoltre- proseguono – si obbligano i lavoratori a fare quotidianamente la spola con disagi enormi a carico dei dipendenti, già gravati da carichi di lavoro eccessivi. Riteniamo che in Sardegna non sia attuabile il modello organizzativo aziendale utilizzato in altre regioni, che si differenziano da noi per caratteristiche territoriali, distanze chilometriche e temporali, dislocazione dell’utenza, lunghezza delle linee, generazione distribuita e vetustà delle rete”.