Per scongiurare la chiusura delle attuali agenzie dell’Inps in Sardegna, come previsto dal nuovo modello di presidio territoriale ad operatività differenziata dell’Istituto, il comitato regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che sollecita un intervento da parte del ministro del Lavoro, del Parlamento e dell’Inps nazionale.
La richiesta di mantenere l’attuale presenza territoriale viene messa in relazione all’orografia e alla densità abitativa della Sardegna, nella quale si contano oltre 200 piccoli comuni su un totale di 377, e al fatto che l’Isola sconta una rete infrastrutturale e un sistema dei trasporti ancora non adeguato. Il Comitato evidenzia anche la carenza di personale nelle sedi dell’Istituto e sollecita i presidenti della commissione Lavoro della Camera e della commissione Bicamerale di controllo sugli Enti previdenziali a “favorire l’avvio di piani per le assunzioni, finalizzati a integrare il ridotto numero dei dipendenti Inps attualmente in forza.
Infine, al presidente e al direttore dell’Istituto viene chiesto di tenere “nella dovuta considerazione la rappresentazione delle esigenze delle popolazioni e gli sforzi compiuti da gran parte dei sindaci dei Comuni, sedi delle attuali agenzie e dei Punti Inps, che si sono fatti carico dei costi (500.000 euro annui) dei locali concessi in comodato d’uso gratuito”.