Due proposte dal sen fuggite, l’una del senatore Bachisio Lai (P.D.), l’altra dei Comitati di Borgata di Guardia Grande – Corea, Sa Segada – Tanca Farrà e Maristella.
Ambedue assurde: alberghi a 5 stelle all’Asinara per il sen. Lai, una terrazza panoramica in vetro e cemento a Capo Caccia per il Comitato delle borgate algheresi.
Due scempi ambientali annunciati che meritano solo d’essere rispediti al mittente.
Due proposte senza senso che non si rendono conto che si tratta di parchi naturali, di aree tutelate con vincolo paesaggistico, di S.I.C. e Z.P.S. ai sensi delle normative comunitarie, di aree di conservazione integrale secondo normativa regionale e in base al piano paesaggistico regionale.
All’Asinara le proposte di valorizzazione al cemento di lusso non mancano, a Capo Caccia non mancano, invece, gli interventi di valorizzazione turistica già conclamati come abusivi.
All’Asinara, poi, dopo lunghi anni di difficoltà e di grandi sforzi da parte delle esigue strutture del parco nazionale, che han visto un netto miglioramento delle condizioni ambientali (es. bonifica delle tante discariche abusive, restauro conservativo di numerosi edifici carcerari, cura delle popolazioni faunistiche presenti, ecc.), permangono alcune pesanti carenze, soprattutto nelle forniture idriche e nella depurazione dei reflui, per non parlare dell’assenza di un presidio medico[1].
Nessuno ancora vuol capire che il principale ostacolo per una stagione turistica ampia e frequentata risiede in una politica dei trasporti aerei e navali fallimentare.
Soprattutto in campagna elettorale non si rinuncia al cemento come panacea per tutti i mali.
I beni ambientali e naturalistici vanno semplicemente lasciati in pace, solo così sono e continueranno ad essere anche attrattiva turistica.
L’opinione del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus