Sabato la beffa, ma anche l’orgoglio di aver tenuto testa e quasi fermato la big Roma all’Olimpico. Il giorno dopo, la dura legge del gol (subito): Spal e Verona vincono e la distanza dalla terzultima posizione diventa pericolosa, di soli tre punti. Morale della favola: la partita di venerdì prossimo con la Fiorentina si trasforma all’improvviso in un test fondamentale per le preoccupazioni del Cagliari e dei suoi tifosi.
Tradotto in numeri: se prima della accelerazione delle concorrenti anche un pareggio sarebbe potuto essere un risultato da non buttare via, ora forse serve qualcosa in più. Anche perché la gara con i viola, di qui a gennaio, rischia di essere la partita sulla carta più abbordabile: dopo ci sono la trasferta con l’Atalanta e le gare in casa con Juventus e Milan. Una partita da preparare molto bene innanzitutto dal punto di vista psicologico: occorrono più tensione e attenzione. Ma anche la serenità giusta per non perdere il filo di gioco e prestazioni che stanno accompagnando le ultime partite dei rossoblù.
C’è però un problema da risolvere: per Cigarini, unico diffidato del Cagliari prima della sfida all’Olimpico, è scattata l’ammonizione. E il regista non potrà essere schierato. Chi lo sostituisce? Barella sembra la soluzione numero uno. Con due incognite: è acciaccato e ha caratteristiche molto diverse dall’ex Samp. Potrebbe essere rispolverato Cossu. Ma in questo caso bisognerebbe tenere conto che il centrocampista non gioca una partita intera dalla scorso campionato, con l’Olbia. C’è Padoin (due esperienze in regia l’anno scorso con Rastelli) ma a quel punto rimarrebbe scoperta la fascia sinistra: si potrebbe pensare a un eventuale inserimento di Miangue all’esterno. Ma sembra tutto troppo complicato. E la coperta – anche con il probabile ritorno di Ceppitelli e Faragò – sembra sempre troppo corta.