Nell’interrogatorio davanti al giudice del tribunale di Alcaniz, Norbert Feher, ha ammesso i fatti che gli sono contestati, dicendo di aver utilizzato 18 identità diverse in otto Paesi. Lo si è appreso in serata da fonti giudiziarie spagnole: l’udienza, durante la quale il killer ha risposto a molte domande, è durata oltre cinque ore e al termine gli atti sono stati secretati dal giudice.

Il giudice della corte di Alcaniz ha disposto nei sui confronti la custodia cautelare in carcere per i tre omicidi del 14 dicembre a El Pentorillo, dove sono morti gli agenti della Guardia Civil Víctor Romero e Víctor Jesús Caballero e l’allevatore José Luis Iranzo, e per due tentati omicidi del 5 dicembre, quando in una rapina sono rimaste ferite due persone. La custodia in carcere, decisa dopo l’udienza di convalida, è ‘senza cauzione’.

‘Igor’ ha risposto in italiano alle domande del giudice spagnolo Carmen Lamela e ha accettato, non opponendosi al mandato di arresto europeo, di essere consegnato in Italia per essere processato per gli omicidi commessi ad aprile tra Bolognese e Ferrarese. Secondo quanto filtra da ambienti investigativi italiani l’eventuale consegna, è emerso sempre dall’udienza di convalida in Aragona, avverrà dopo i processi per i tre omicidi in Spagna del 14 dicembre.

Nel corso della convalida ‘Igor’ ha anche riconosciuto l’identificazione come Norbert Feher, nato in Serbia nel 1981. Il giudice alla fine ha deciso di secretare gli atti sulle indagini per gli omicidi delle due guardie civili e di un allevatore, di cui Feher è accusato. Al termine l’indagato, che è stato assistito da un avvocato di ufficio e ha fatto dichiarazioni in italiano con l’aiuto di un interprete, è stato portato in carcere a Teruel.