consiglio regionale

I Rossomori voteranno contro la bozza d’intesa sulle servitù militari illustrata oggi in Aula dal presidente della Giunta Francesco Pigliaru. “Siamo contrari a questo protocollo – ha spiegato il consigliere Emilio Usula – perché tardivo e inferiore alle aspettative, per la scarsezza di risultati ottenuti, per il risibile indennizzo previsto per i territori”.

Inoltre, ha aggiunto, “l’intesa è contraddittoria rispetto all’ordine del giorno del Consiglio regionale votato nel 2014, dove si parlava di un avvio di valutazione indipendente secondo standard internazionali degli eventuali costi e mancati sviluppi alternativi dei territori, e dell’avvio di valutazione sui danni sanitari e di salute pubblica legata alla presenza dei poligoni militari”. Se Usula si esprimerà contro, i consiglieri del Partito dei sardi, secondo partito della coalizione di maggioranza, lasceranno l’Aula al momento del voto.

“Nell’accordo non leggo la parola ‘bonifiche'”, ha fatto notare Augusto Cherchi. “Il 60% della presenza militare è qua in Sardegna – ha ribadito il capogruppo Gianfranco Congiu – e noi non vogliamo più essere colonia del ministero della Difesa, eppure nell’accordo si parla più che altro di intesa per il coordinamento delle attività militari presenti nella Regione”. Quindi, “riferirsi a un riequilibrio della presenza militare nella nostra terra mi pare decisamente una forzatura”. Congiu ha comunque riconosciuto il passo in avanti di Pigliaru, tuttavia, precisa, “oggi si propone un modello d’intesa come se in questa vertenza fossimo all’anno zero, infatti scorrendo il protocollo vi sono norme frutto di battaglie già fatte”.