Poco meno di cinquemila migranti (4998 per l’esattezza) in Sardegna: numeri che sono sotto la quota assegnata ad ogni regione. Per i prossimi che verranno sono in arrivo delle novità nel servizio di prima accoglienza davanti alle navi: capannoni amovibili con strutture di alluminio. Un sistema già sperimentato nel resto d’Italia per terremoti e frane: il finanziamento è del Ministero e la procedura è già stata avviata.
“Potremmo averle a disposizione – spiega all’ANSA Paolo Pittau delle Direzione della Protezione civile – speriamo nel giro di un anno: rispetto alle tende pneumatiche attualmente utilizzate rappresentano un salto di qualità sia per l’accoglienza sia per il lavoro degli operatori”. L’anticipazione è arrivata durante Sardos e migrantes, giornata di sensibilizzazione alla Manifattura Tabacchi, soprattutto rivolta alle scuole sul fenomeno immigrazione. L’iniziativa è stata promossa dalla Regione, con la collaborazione di Sardegna Solidale e il supporto operativo della Direzione regionale della Protezione civile e delle associazioni Psicologi per i Popoli Sardegna, Soccorso Iglesias, AVIS Perfugas e Masise Sinnai.
“Stiamo – ha detto l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu – dando corso a progetti di cooperazione nei paesi da cui i migranti partono, in particolare con Senegal e Tunisia. E siamo pronti ad avviare analoghi interventi in Algeria per fronteggiare il fenomeno degli sbarchi diretti, un flusso illegale che vogliamo in tutti i modi contrastare. Proprio la rotta algerina è quella in questo momento provoca le maggiori preoccupazioni per il crescente flusso di arrivi nella costa sud-occidentale dell’isola. Abbiamo già attuato, d’intesa con il ministero dell’Interno, alcune iniziative per fronteggiare l’emergenza. Confidiamo sul Cpr, di prossima apertura a Macomer, che riteniamo possa rappresentare, pur nel rispetto dei diritti e della dignità delle persone che saranno inserite nella struttura, un forte deterrente per gli sbarchi dei migranti in arrivo dal paese nordafricano”. Sempre pronti. “La nostra Protezione civile, con i funzionari e i volontari delle diverse associazioni isolane – ha detto l’assessora con delega alla Protezione civile Donatella Spano – ha sempre dimostrato alta professionalità e immensa generosità sul campo per allestire le strutture necessarie alla prima accoglienza dopo un viaggio di dolore. Ma il lavoro non si conclude al momento degli sbarchi perché l’impegno si trasferisce nei territori con i progetti di integrazione dei migranti dove i volontari sono sempre in prima linea”.