Giubbotti verdi con lo stemma dei Quattro Mori: sono inquadrati come braccianti agricoli, ma chiedono di rientrare nel contratto collettivo regionale. Per avere – spiegano in un volantino – una situazione lavorativa migliore: sia per i diritti sia sul versante economico.
Per questo oggi non sono andati a lavorare e hanno aderito allo sciopero. Non solo: sono partiti da Sassari, Tempio, Nuoro, Ogliastra, Oristanese e Iglesiente e con bandiere e striscioni si sono dati appuntamento davanti all’assessorato regionale del Personale a Cagliari. In tutto circa un migliaio di lavoratori. La manifestazione è organizzata dalle sigle autonome Sadirs, Confederdia e Snaf.
“Vogliamo che la legge sia portata in consiglio- protestano i promotori dell’iniziativa- e vogliamo che sia l’assemblea regionale ad assumersi la responsabilità di dire che il contratto ci sarà riconosciuto”. Da viale Trieste il corteo, con fischietti e tamburi, si è diretto verso il Consiglio regionale. Con una tappa, però, all’inizio di via Roma all’assessorato dell’ambiente. “Perché – spiegano i dipendenti di Forestas – dopo lo sciopero di giugno non è stato fatto alcun passo avanti per la nostra vertenza? Tutte le questioni sono state definite e risolte ma si continua a far finta che siano impedimenti”. I lavoratori chiedono parità di trattamento con gli altri dipendenti regionali. Ma anche all’interno di Forestas: “Ci sono al momento – protestano i sindacati – differenze di trattamento tra operai e impiegati”.
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