La cattiva consuetudine di non raccogliere le feci del proprio cane rischia di creare dei problemi seri all’ambiente e anche alla salute dell’uomo. Già da diversi anni le amministrazioni pubbliche stanno spingendo per obbligare i padroni dei cani a raccogliere i bisognini dei loro amici, un po’ per una questione di educazione e di civiltà, ma anche per la salute pubblica.

Questa mattina ecco che arriva alla redazione una segnalazione dell’ennesimo caso di mancanza di educazione civile, avvenuto a Cagliari, più precisamente in via Cocco Ortu, simpaticamente sottolineato da altri cittadini in un cartello appeso proprio sopra il misfatto. (Foto di Alessandra Deiara).

Da tempo si stanno rifornendo le città di cestini biologici, bustine per la raccolta e multando i trasgressori, tuttavia i proprietari di cani che raccolgono le feci sono ancora troppo pochi, anche se sarebbe così semplice usando gli appositi sacchetti. Probabilmente non c’è un’appropriata conoscenza del problema che queste possono determinare per la salute e per l’ambiente. Le feci dei cani infatti dopo essersi seccate e polverizzate, restano nel terreno. Parte resta nell’aria che respiriamo e parte, con la pioggia, penetra nelle falde.

Un altro problema è dato dal fatto che molti cani mettono in atto la coprofagia, cioè ingeriscono le proprie feci o quelle di altri animali. Non raccogliere le feci del proprio cane quindi mette a rischio la salute di altri cani o dello stesso che ha defecato.