Opposizione di centrodestra all’attacco contro quelli che sono stati definiti “i trionfalismi” della Giunta e del Partito dei Sardi sulla sentenza della Corte Costituzionale in merito al ricorso del Governo sulla legge che istituisce l’Agenzia sarda delle entrate.
“Se andiamo a leggere con curiosità la sentenza e a rileggere con attenzione la legge istitutiva dell’Agenzia sarda delle entrate, dobbiamo prendere atto che in sostanza nulla è cambiato né nel potere dello Stato né nell’orientamento della giurisprudenza costituzionale – osserva il commissario di Fi per l’area metropolitana di Cagliari, Giorgio La Spisa – Il Ministero dell’economia, che attraverso l’Agenzia delle entrate (statale) riscuote le tasse, continuerà a riscuoterle e a devolverle solo successivamente alla Sardegna. L’impugnazione del Governo – secondo l’esponente azzurro – è stata accolta sull’unico elemento concreto e innovativo della legge regionale: la norma che prevedeva che le somme spettanti alla Regione fossero trasferite direttamente alla Agenzia sarda e non confluissero in uno dei conti infruttiferi che costituisco il sistema della tesoreria erariale manovrata dallo Stato centrale. Solo un ingenuo può affermare che si tratti di ‘un aspetto assolutamente secondario della legge'”.
“Il vero cuore della legge – osservano Michele Cossa e Franco Meloni dei Riformatori – era costituito dalla previsione che le entrate di spettanza della Regione dovessero affluire direttamente all’Ase e che poi da lì, tramite una delibera di Giunta, fossero riversate nelle casse della Regione. Insomma questo specifico punto, ove entrato effettivamente in vigore, avrebbe rappresentato una vera e propria rivoluzione tributaria e fiscale. La Corte Costituzionale – sottolineano – ha detto in sostanza che l’Ase può certo controllare l’andamento dei tributi ma ha bocciato quella che rappresentava l’arrosto, cioè il trasferimento della raccolta tributaria dallo Stato alla Regione. Insomma la parte della legge che la Corte lascia in piedi è totalmente superflua, salvo che l’inutile Ase costerà qualche milione di preziosi soldi dei sardi ma la si farà per dare qualcosa al Partito dei Sardi che deve poter esibire un trofeo, sia pure fasullo, ai suoi elettori”.