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E’ bufera a Nuoro su un editoriale pubblicato dal settimanale diocesano l’Ortobene, a firma don Francesco Mariani, che accusa i tanti mendicanti che chiedono l’elemosina davanti alla chiese, ma anche nei supermercati o al bar. “Non so voi, ma io ho provato grande disagio in questi giorni della novena delle Grazie ad entrare in chiesa dovendo passare attraverso un cordone di questuanti dislocati sul sagrato, sul portone, dentro la bussola e anche nella chiesa stessa”, esordisce nell’articolo “Cercansi ‘pidores’ per avere dignità” don Mariani, parroco di San Giuseppe, sociologo e giornalista, direttore per tanti anni di Radio Barbagia.

Un articolo choc che ha provocato dure reazioni nella rete, soprattutto perché scritto da un uomo di chiesa, accusato di aver usato “toni salviniani”. “Ho visto il ritorno alla grande di un clan di zingari che dopo aver devastato il campo di accoglienza di Pratosardo realizzato dal Comune con i nostri soldi lo hanno trasformato in una discarica – prosegue – si è speso un po’ per garantire la frequenza scolastica ai loro figli, per nutrirli e vestirli. Erano lì davanti alla chiesa delle Grazie a pietire e strattonare anziani e malati arrivati per la giornata mondiale dei poveri”.

E poi ancora: “In un supermercato un extracomunitario mi chiede il carrello per parcheggiarlo, ero il numero 403. Un euro per ogni carrello fa una bella cifra. Lo Stato, cioè pantalone, spende 35 euro al giorno per alloggio, vitto, vestiario, ricariche telefoniche e sigarette: poi li incontriamo a fare gli accattoni. Non sono razzista – sottolinea ancora don Mariani – ma provo rabbia per l’anziana che va in banca, alle poste, e subito si trova davanti all’uscio un giovanottone che chiede soldi, pretende, insiste”. Le reazioni su Facebook non si fanno attendere.

“La più disgraziata propaganda xenofoba e il più volgare qualunquismo nelle parole di Don Mariani – commenta il deputato di Art.1 Michele Piras – Parole che non mi sarei aspettato da un uomo di Chiesa che dovrebbe almeno provare a comprendere gli ultimi e ad accoglierli. Invece eccolo qui, come un Salvini qualsiasi”. Per Pierfranco Devias, segretario del partito indipendentista Liberu, si tratta di un “vergognoso redazionale”. Interviene anche il direttore dell’Ortobene, Michele Tatti. “Si può condividere o meno il pensiero di una persona ma non la si deve infangare, tra l’altro nascondendosi dietro l’anonimato”, dichiara riferendosi ad alcuni commenti sul web.