Sono trascorsi 91 anni dall’autunno del 1926, quando, in pieno regime fascista, il commissario prefettizio cittadino fece rimuovere dalla Via Mazzini (fronte porta dei leoni) il busto di Giordano Bruno, perché incompatibile con lo stesso regime, il quale era appena entrato in trattative con il Vaticano per i Patti Lateranensi, che sarebbero stati firmati nel 1929. Scampato alla distruzione il busto ha trovato prima un alloggio in una nicchia nell’atrio del rettorato dell’Università e poi definitivamente ospitato nell’atrio della facoltà di lettere. Ma non è quello il suo posto.
Una delegazione delle Associazioni R@dicali Cagliari “Marco Sappia” e Radicali Sardi giovedì scorso ha incontrato l’Assessore alla cultura del Comune di Cagliari, Paolo Frau.
All’Assessore è stato ricordato che il 9 ottobre 2012 il Consiglio Comunale votò all’unanimità una mozione con la quale impegnava il Sindaco e l’Assessore competente a riposizionare il monumento a Giordano Bruno nel suo sito originario. Inoltre, è stato sottolineato come il riposizionamento del busto nella sua sede originaria non solo consenta di riparare ad un torto perpetrato dal regime fascista alla città di Cagliari, ma anche affermare la supremazia del libero pensiero sull’oscurantismo della ragione, di cui Giordano Bruno rappresenta una icona ed uno dei simboli universalmente riconosciuti.
Le Associazioni Radicali hanno anche esposto all’Assessore l’intento di promuovere ogni 17 febbraio, anniversario del rogo di piazza Campo de’ Fiori, la “Giornata della laicità” dedicata all’etica laica e alla libertà di pensiero. Per tale motivo è stato chiesto che il Comune assuma l’impegno di riposizionare il busto o, qualora non sia possibile poterlo acquisire con celerità dall’Università, una sua copia esatta entro la data del 17 febbraio 2018.
Carlo Loi, Nicola Carboni, Valerio Piga
Radicali Cagliari Marco Sappia e Radicali sardi