Quando il feretro ha fatto il suo ingresso nella chiesa parrocchiale di San Gabriele Arcangelo a Villagrande Strisaili (Nuoro), le navate erano stracolme di gente. Dietro la bara con il cadavere di Fabio Longoni – l’allevatore di 39 anni ucciso mercoledì mattina nelle campagne del paese ogliastrino – il suo socio e compagno di sventura, Daniele Angelo Conigiu, di 37, scampato misteriosamente all’agguato vicino alla diga di Santa Lucia, dove a bordo di un’Audi bianca, insieme andavano al lavoro. Conigiu, appena dimesso dall’ospedale, zoppicante su una stampella, ha voluto seguire l’amico per l’ultimo saluto.

Accanto a lui la compagna di Fabio, Silvia Lai, il padre e il fratello dell’allevatore ucciso. Non la mamma, non ce l’ha fatta ad accompagnare il figlio per l’ultimo viaggio e ha affidato al parroco don Erneste Beiroby le sue parole. La donna ha voluto ringraziare tutta la comunità per la vicinanza e il conforto che i cittadini di Villagrande hanno portato alla sua famiglia. “Non ci sono spiegazioni per quello che è successo in questa comunità – ha detto don Beiroby -. Spero che la comunità si rassereni e superi questa fase di grande dolore. In questo momento è necessario portare parole di conforto per la famiglia di Fabio e un incoraggiamento a quella di Daniele”.

Tutto il paese oggi si è fermato. In chiesa anche i componenti dell’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Giuseppe Loi. “La comunità è sconvolta per quello che è successo – ha detto – Non è facile ma dobbiamo superare questo momento nella speranza che chi ha commesso un gesto così grave venga assicurato presto alla giustizia”.