“Non siamo appagati e non potremo mai esserlo. Non mi piace quando si parla di nervi distesi o di serenità. Il nostro obiettivo è la salvezza: guardiamo con la coda dell’occhio la classifica, dobbiamo stare sempre attenti perché dietro corrono”. Così Diego Lopez avvisa squadra e ambiente alla vigilia dell’attesa sfida all’Inter, sabato alle 20:45 alla Sardegna Arena. Sulla carta non ci sarebbe confronto. Ma il Cagliari non vuol partire battuto.
“Dobbiamo giocare come squadra – ha detto il tecnico uruguagio – per non fare segnare Icardi bisogna ad esempio stare attenti a non fargli arrivare i cross. Lui è fortissimo, ma il pericolo può arrivare da Candreva, da Perisic, da Vecino, il più completo di tutti. Uno contro uno non c’è storia, ma se giochiamo come collettivo possiamo fare la nostra partita. L’Inter ha grandi individualità ma allo stesso tempo una buona organizzazione. Merito del suo allenatore, inutile parlare delle capacità di un grande tecnico come Spalletti”.
La partita di Udine ha dato molto fiducia all’ambiente. “Stiamo migliorando, non solo in fase di non possesso, ma anche con la palla tra i piedi. Con l’Udinese ho visto voglia e determinazione”. Lopez spera nel clima caldo della Sardegna Arena: “L’ultima partita in casa quando c’ero io era a Trieste – ha ricordato l’allenatore del Cagliari – Ora siamo davvero in casa: i ragazzi devono essere bravi a trascinare i nostri tifosi”.
Non convocati Sau e Deiola, ancora in fase di recupero dopo gli infortuni. In porta gioca ancora Rafael. Anche se in prospettiva il titolare sarà Cragno (reduce da infortunio). Sicuri – per il solito giochino della vigilia con l’allenatore che indica tre giocatori certamente in campo dal primo minuto – anche Ionita e Joao Pedro. C’è insomma aria di riconferma per l’undici che ha conquistato domenica a Udine il secondo successo stagionale in trasferta.