“Cultura e turismo sono il nostro futuro, il futuro della Sardegna. Su questo vanno costruite le imprese che porteranno occupazione e ricchezza. Bisogna superare per sempre l’idea dell’assistenzialismo: il settore turistico-culturale deve essere un traino, e questo è possibile passando dal patrimonio al bene, dalla risorsa all’investimento, all’impresa, per creare ricchezza e posti di lavoro indispensabili anche per superare lo spopolamento delle nostre zone interne”. L’ha detto il vicepresidente della Regione Raffaele Paci aprendo a Barumini la tre giorni della quarta edizione dell’Expo del turismo culturale in Sardegna nell’area archeologica di Su Nuraxi.

“Abbiamo messo gli attrattori culturali e turistici al centro della nostra strategia di sviluppo intelligente, la nostra S3 che serve per individuare gli elementi di sviluppo della nostra regione – ha ricordato Paci – Con le nostre imprese dobbiamo puntare sulla nostra identità, sui prodotti tipici, sull’ambiente, sul nostro patrimonio millenario: nessuno potrà copiare ciò che abbiamo e che ci proviene dal nostro passato, è questo è il vero, unico nostro punto di forza”.

Secondo l’esponente della Giunta, le imprese culturali sono “aziende del futuro che si devono legare a tutta la filiera dell’agroalimentare, dell’artigianato, dell’ambiente nell’isola della longevità, nella Sardegna dei centenari. Dobbiamo portare qui turisti in queste stagioni che ci regalano magnifiche temperature – ha concluso – non nei resort semi abbandonati in questa stagione lungo le coste, ma nei nostri paesi, per far vivere loro le nostre tradizioni, il nostro artigianato, la nostra storia, insegnare loro come si preparano i prodotti tipici e come si fa la tessitura, in modo che loro stessi si facciano poi nostri promotori nel mondo”.