Centottanta film iscritti e settantatré opere selezionate per la corsa finale, 64 in concorso, 9 fuori. Sono 18 lungometraggi, 22 documentari, 25 cortometraggi fiction. Con un numero di lingue minoritarie (38) che fa onore al nome della rassegna, Babel. È la quinta edizione: si comincia lunedì 4 dicembre a Cagliari e si va avanti sino a sabato 9 dicembre.
È il primo concorso cinematografico internazionale destinato esclusivamente alle produzioni in lingue minoritarie. Previste anteprime a Martignano, Udìne, Catania, Sassari, Ostana e Roma. L’organizzazione come al solito è delle Società umanitaria-Cineteca sarda insieme all’associazione culturale Babel. “Quest’anno il focus è sul cinema dei Paesi baschi- ha detto Antonello Zanda, direttore della Cineteca sarda- Un festival che cresce per partecipazione. E anche per numero di giurie: quest’anno ne abbiamo dodici. C’è anche una giuria composta solo da studenti e una dai ragazzi richiedenti asilo”.
Tra gli ospiti di quest’anno Laura Delli Colli, presidente del sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani, Peter Forgacs, regista ungherese, Abeer Nehme, musicologa e cantante libanese. Il sipario si apre lunedì all’auditorium comunale di piazza Dettori a Cagliari: protagonisti i lavori di Salvatore Mereu (Futuro prossimo) e Franco Dipietro (Subitles heroes). Da martedì 5 via alle proiezioni diurne in Cineteca dalle 9.30 alle 19. Con appuntamento serali di nuovo in Auditorium. Giovedì 7 dicembre vera e propria maratona con 14 opere in programma durante la giornata e la formula serale con Mario Piredda, David di Donatello e Asier Altuna. Venerdì il focus sul cinema basco. Sabato, dopo le ultime proiezioni, sarà infine la giornata dei verdetti. In programma anche convegni, masterclass.
“Una grande squadra- ha sottolineato Nevina Satta, direttrice di Sardegna Film commission- che lavora tutto l’anno. Il nostro progetto è quello di creare un fondo di coproduzione per le lingue minoritarie”.