Inventava patologie tumorali e le curava con ultrasuoni o altre “terapie miracolose”, tutto questo dietro pagamento di parcelle salate.

L’operato della dottoressa di Tertenia (Nuoro), Alba Veronica Puddu, di 48 anni – guardia medica in varie paesi dell’Ogliastra e titolare di uno studio privato di Medicina Estetica a Tertenia – è venuto alla ribalta della cronaca attraverso la trasmissione tv Le Iene, ma era già all’attenzione dalla Asl di Lanusei in seguito a diverse segnalazioni, arrivate tra il 2015 e il 2016. Una versione confermata oggi all’ANSA della dirigenza di Ats e Assl ogliastrina: “Risultano agli atti dell’allora Asl – precisa la direzione Ats-Assl di Lanusei – dei procedimenti avviati in seguito a segnalazioni formali sul fatto”. Del caso era anche a conoscenza l’ordine dei medici di Nuoro-Ogliastra, che ha acquisito le segnalazioni e convocato il consiglio disciplinare.

I casi segnalati sono tanti e in base a questi si è mossa la troupe della trasmissione televisiva, il cui inviato Silvio Schembri, arrivato in Ogliastra con una telecamera nascosta si è finto paziente e si è visto diagnosticare dalla dottoressa due tumori. Poco dopo gli è stato proposto l’uso di ultrasuoni per risolvere la patologia. Ma la dottoressa proponeva anche cure miracolose per il diabete promettendo la remissioni totale dalla malattia, la centrifuga del sangue che poi veniva iniettato nuovamente ai pazienti per trattare varie patologie. In un caso, un pensionato a cui ha curato una vasculite con gli ultrasuoni ha perso una gamba.

La dottoressa però non si limitava a operare nel suo studio privato, ma proponeva le sue cure miracolose dal suo ambulatorio di guardia medica. Il sindaco di Perdasdefogu Mariano Carta, all’inizio del 2016, si è fatto portavoce di una decina di pazienti a cui la dottoressa aveva proposto, nell’ambulatorio di guardia medica di Perdasdefogu, le sue cure alternative. Il primo cittadino aveva segnalato il caso alla Asl di Lanusei:”I pazienti del mio paese non erano così convinti dell’appropriattezza delle cure proposte – ha detto all’ANSA Carta – e mi incaricarono di parlarne con la Asl. Lo feci su loro richiesta e so che la Asl ha avviato dei procedimenti a suo carico”. Il caso è già all’attenzione della Procura della Repubblica di Lanusei che sta acquisendo le carte per una possibile inchiesta.