Il consigliere di amministrazione Rai Franco Siddi si è astenuto sulla proposta di contratto di servizio contenuta nel testo arrivato alla Commissione parlamentare di Vigilanza, “anche perché il richiamo al Sardo manca”, spiega.
“Se non saranno esplicitati obblighi e oneri per la produzione e la distribuzione di trasmissioni radiofoniche e televisive, nonché contenuti audiovisivi, anche in lingua sarda, ci sarà un inaccettabile disallineamento con i vincoli della concessione del servizio pubblico – osserva Siddi – E io non potrò dare certo il mio assenso nel Cda Rai, da sardo e anche perché ci sarebbe una violazione degli obblighi stabiliti con decreto”. “Il tempo e le occasioni per riallineare il contratto di servizio e la convenzione decennale, che ha recentemente assegnato il servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale alla Rai, ci sono – dice il consigliere di amministrazione – La commissione di Vigilanza deve dare il suo parere, la Sardegna e il Parlamento possono far sentire le giuste ragioni della lingua e della cultura sarda”.
Secondo Siddi, “i negoziatori di Rai e Governo hanno la possibilità di licenziare un testo del contratto di servizio migliorato e puntuale su alcuni altri punti decisivi per il progetto industriale e editoriale del servizio pubblico”