Dopo l’allarme britannico per i giocattoli connessi a rischio hacker, la Germania lancia la sua crociata contro gli smartwatch per bambini, rei di essere potenziali strumenti illeciti di spionaggio e intercettazioni.

L’autorità tedesca per le telecomunicazioni nei giorni scorsi ha vietato la vendita di smartwatch con funzioni di ascolto a distanza. Non solo, ha chiesto anche ai genitori di “distruggere” i dispositivi eventualmente in possesso e di fornire prove a riguardo. Le preoccupazioni non riguardano tanto le possibili intrusioni di criminali e pedofili a danno dei bambini, quanto il fatto che questi dispositivi possono trasformarsi in “cimici” per ascoltare e spiare chiunque, senza che nessuno se ne accorga.
Indagini interne, rivela Jochen Homann, presidente dell’autorità tedesca, “hanno scoperto che i genitori li usavano per intercettare gli insegnanti a lezione”.

Il divieto arriva dopo la proliferazione sul mercato tedesco di smartwatch per bambini, tra 5 e 12 anni, con funzioni di ascolto da remoto. L’opzione è pensata per dare la possibilità di controllare i figli a distanza, come un baby monitor, ma può essere sfruttata anche per fini molto diversi. A febbraio la stessa autorità federale aveva chiesto il ritiro dal mercato della bambola Cayla, perché potenziale strumento di spionaggio.
Nei giorni scorsi un comitato britannico di controllo su prodotti ha riacceso i riflettori sugli “smart toys” definendoli a rischio hacker visto che possono consentire ad estranei di parlare con i bambini. Episodi che tra l’altro si sono già verificati l’anno scorso negli Usa con dei baby monitor connessi.