Dopo la clamorosa eliminazione dai Mondiali degli Azzurri, il calcio italiano si è rimesso in moto con la tredicesima giornata del campionato di Serie A. Il Cagliari è atteso dalla trasferta di Udine, dove non ha mai raccolto granché (ma nel 1964 ottenne il punto decisivo per la storica, prima promozione nella massima serie e nel 2008 grazie ai gol di Acquafresca e Cossu conquistò la vittoria che certificò la salvezza). Tradizione negativa da invertire: un risultato positivo, oltre che incrementare la classifica e dare ulteriore morale in vista dei prossimi, difficili impegni, darebbe una risposta forse definitiva sul tipo di campionato che attende i rossoblù.
UDINESE TEMIBILE
I friulani dopo un inizio complicato si sono rimessi in quota con due vittorie consecutive. Dividono il tredicesimo posto insieme proprio al Cagliari e al Crotone. A disposizione di Gigi Delneri, un gruppo multietnico, giocatori magari non ancora conosciuti al grande pubblico ma con tanta voglia di arrivare: spiccano il centrocampista francese Fofana, vero motore della squadra l’anno scorso prima di incappare in un brutto infortunio, il sempreverde argentino Maxi Lopez e l’estroso connazionale De Paul. L’andamento in casa dei bianconeri è analogo a quello del Cagliari: sei partite, tre vittorie e altrettante sconfitte. Non ci sono insomma mezze misure per una squadra da prendere con le molle e che il Cagliari è chiamato da affrontare mostrando di avere capito la lezione delle precedenti due trasferte della gestione Lopez.
MENTALITA’ GIUSTA E CINISMO
A Roma e a Torino la squadra ha ben giocato ma ha finito con pagare dazio per alcune ingenuità in fase difensiva mentre in attacco è mancato quel quid che fa sfruttare anche le mezze occasioni costruite. Due settimane di tempo sono servite per preparare al meglio la partita e possibilmente limare i difetti che hanno impedito di tornare a casa con punti preziosi. Con un approccio giusto e con la mentalità di giocarsela senza paura, il Cagliari può pensare di fare risultato. Agli attaccanti sarà richiesto di ottimizzare il lavoro della squadra: nel reparto avanzato Diego Lopez ha ampia possibilità di scelta in un organico ricco di qualità, ora tocca alle punte ripagare la fiducia con quegli acuti individuali ben presenti nelle corde di ciascuno. Ci vuole il cinismo che sinora ha fatto difetto, la cattiveria di vedere e puntare la porta, la freddezza e la lucidità per scegliere la giocata migliore. Dare continuità ai risultati, guardare avanti con ottimismo e fiducia: è una missione non impossibile per i rossoblù.