Le coordinatrici di Meglio in due Lucia Tidu, Elena Secci e Carla Poddana allarmate dalle notizie che circolano in queste ore su una possibile richiesta di voto segreto per la votazione della doppia preferenza di genere prevista prossima settimana, dichiarano che: “Al Consiglio regionale non solo c’è poco rispetto per quello che dovrebbe essere un cambiamento naturale e culturale per la Sardegna, ma anche per gli oltre 200 sindaci rappresentanti dei territori della Sardegna che hanno approvato le mozioni a favore della doppia preferenza di genere nei loro consigli comunali, considerazione di cui si ricordano quando devono bussare dai primi cittadini e nei loro territori per ricevere il famoso consenso elettorale. Ci aspettiamo che i partiti non tradiscano gli impegni presi a favore della doppia preferenza di genere anche con una possibile richiesta di voto segreto.

“Con Meglio in due intervengono i sindaci che hanno approvato le mozioni nei loro Consigli comunali a favore della doppia preferenza – dai capoluoghi di provincia, durissimo attacco del sindaco di Sassari Nicola Sanna – nei nostri comuni già vige il sistema della doppia preferenza di genere, è scandaloso ed imbarazzante che questi consiglieri regionali, spesso provenienti dalle amministrazioni locali, non riescano a riconoscere un diritto naturale per tutte e tutti di partecipare al governo della nostra terra. La democrazia e i diritti delle donne non possono essere messi in discussione e tantomeno sotto ricatto”.

Stessa linea del capoluogo di Nuoro sindaco Andrea Soddu: “Abbiamo approvato due anni fa la mozione a favore della doppia preferenza di genere per far si che questo segnale arrivasse al Consiglio regionale, un provvedimento che va ad incentivare l’impegno delle donne in politica che vivono ancora in una posizione di svantaggio e il panorama regionale potrà solo trarne vantaggio dalla presenza femminile”.

Deciso anche Andrea Lutzu, sindaco di Oristano: “La doppia preferenza di genere è un passo importante verso la civiltà, l’avvio di un cammino che in futuro renderà superflua la necessità di sancire per legge quello che la natura ha stabilito: la parità intelletuale fra uomini e donne”.

Durissime dichiarazioni da parte di Gianfranco Trullu Perdaxius, ex presidente dell’Unione comuni Sulcis: “Nascondersi dietro un muretto a secco uccide il confronto democratico, una lotta di civiltà come quello della parità tra uomo e donna”. Dal sud al nord dell’Isola si uniscono in coro il Sindaco di Aritzo Gualtiero Mameli, Sindaca di Tonara Flavia Loche, Sindaca di Lei Marcella Chirra, sindaco di Ilbono Andrea Piroddi, sindaca di Elini Rosalba Deiana, sindaca di Sarule Mariangela Barca, sindaco di Mandas Marco Pisano, sindaco di Decimoputzu Alessandro Scano, Villaspeciosa Elio Mameli: “Abbiate il coraggio di votare palesemente perchè i veri uomini si riconoscono anche in questo, assenso o dissenso in modo palese”.